Il supporto gratuito di Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025: se il tuo PC non è ancora pronto per Windows 11, è il momento di pianificare la transizione o mettere in sicurezza il sistema prima che diventi un bersaglio facile.
Fine del supporto gratuito per Windows 10: cosa succede
Dalla data indicata Microsoft smetterà di distribuire patch di sicurezza, correzioni di bug e assistenza tecnica ordinaria per tutte le edizioni Home, Pro, Pro Education e Pro Workstation. Il sistema operativo continuerà ad avviarsi e funzionare normalmente, ma ogni nuova vulnerabilità rimarrà scoperta e potenzialmente sfruttabile. Per chi usa il PC per home banking, lavoro da remoto o gestione di dispositivi smart, l’assenza di aggiornamenti rappresenta un rischio concreto, perché zero‑day e ransomware colpiranno per primi proprio le installazioni prive di patch.
Che cosa cambia dal 14 ottobre 2025
- Niente “autospegnimento”: Windows 10 si avvierà regolarmente anche dopo la scadenza.
- Stop agli aggiornamenti gratuiti: non arriveranno più patch cumulative mensili né aggiornamenti qualitativi fuori banda.
- Rischio crescente: mentre Windows 11 continuerà a ricevere fix, Windows 10 rimarrà vulnerabile a nuove falle su kernel, driver e servizi di rete.
Soluzioni possibili
Opzione | In cosa consiste | Pro | Contro / Limiti |
---|---|---|---|
Aggiornare a Windows 11 | Passaggio gratuito se l’hardware soddisfa i requisiti | Supporto fino al 2031 circa, patch regolari | Richiede TPM 2.0, CPU compatibile, Secure Boot; eventuali problemi di driver/app (es. F1 24) da testare |
Programma ESU (Extended Security Updates) | Abbonamento annuale a pagamento che fornisce solo patch critiche post‑2025 | Non serve cambiare PC o OS | Prezzi e modalità per utenti privati non ancora annunciati; copertura prevista anno per anno |
Patch di terze parti (es. 0Patch) | Micro‑patch non ufficiali rilasciate da vendor indipendenti | Coprono alcune falle critiche anche oltre EoL | Copertura parziale, affidabilità legata al fornitore; costo in abbonamento |
Uso in modalità isolata/off‑line | Disconnettere o limitare fortemente l’accesso a Internet | Abbassa il rischio di attacchi remoti | Impraticabile per software che richiede attivazioni on‑line o servizi cloud |
Virtualizzazione | Eseguire Windows 10 in una VM su host supportato (Windows 11, Linux, macOS) | Snapshot, sandbox, convivenza con OS moderno | Richiede hardware in grado di gestire la VM; licenza Windows 10 o 11 comunque necessaria |
Migrazione a Linux/altro OS | Passare a distro Linux e mantenere Windows 10 solo per software essenziale in VM | Sicurezza e supporto a lungo termine gratuiti | Curva di apprendimento, compatibilità applicazioni da verificare |
Analisi dettagliata delle opzioni
Aggiornamento a Windows 11
È la strada più lineare per chi possiede un PC recente con supporto a TPM 2.0, CPU da 8a generazione Intel o Zen 2 e firmware UEFI con Secure Boot. L’aggiornamento mantiene file e applicazioni e garantisce patch di sicurezza fino al 2031 circa (fine del Mainstream + Extended Support di Windows 11 24H2). Prima di migrare:
- Scarica lo strumento PC Health Check o un tool equivalente per verificare la compatibilità.
- Esegui un backup completo o meglio ancora un’immagine di sistema con software come Macrium Reflect o Veeam Agent.
- Installa Windows 11 su un SSD secondario o in dual‑boot per testare driver, periferiche audio/MIDI, stampanti legacy e giochi che usano antiche protezioni DRM.
Se l’unico ostacolo è la CPU, valuta l’upgrade di scheda madre e processore solo quando i prezzi caleranno; non ha senso cambiare piattaforma prima del Q2 2026 se il PC attuale performa bene.
Extended Security Updates
Microsoft ha confermato un programma ESU triennale: a partire da novembre 2025 saranno vendute licenze annuali che sbloccano gli aggiornamenti di sicurezza critici tramite Windows Update o WSUS. Le aziende possono acquistarle tramite volume licensing; per gli utenti consumer i dettagli non sono ancora pubblici, ma lo schema dovrebbe ricalcare quello visto con Windows 7 (circa 60 € il primo anno, raddoppio progressivo). Idealmente:
- Usa ESU solo se non puoi aggiornare l’hardware entro 24 mesi e devi rimanere su Windows 10 per applicazioni certificate (macchine CNC, apparecchiature mediche, software di progettazione datato).
- Inserisci il costo ESU nel budget IT come spesa a scalare: dopo il 2027 il prezzo potrebbe non valere la pena rispetto a un nuovo PC.
Patch di terze parti
Servizi come 0Patch forniscono micro‑patch che si installano in memoria senza riavvio e colmano vulnerabilità critiche segnalate pubblicamente. Il team monitora CVE per Windows 10 e rilascia fix entro qualche giorno. È una difesa utilissima per workstation offline o PC che non possono ricevere ESU, ma la copertura è inevitabilmente selettiva e dipende dalla reattività del vendor. Prima di abbonarti:
- Valuta la reputazione del fornitore e la rapidità con cui ha gestito bug passati (es. PrintNightmare, ProxyShell).
- Metti in calendario test trimestrali per assicurarti che le micro‑patch non interferiscano con driver audio/video o software gestionale.
Isolamento del dispositivo
Se il PC controlla un plastico ferroviario, un PLC industriale o un jukebox vintage, l’accesso a Internet non è necessario 24/7. Collega la macchina a una VLAN dedicata o a un router secondario con regole firewall che bloccano tutto il traffico in uscita tranne l’IP del server di licenza, se richiesto. Puoi ridurre ancora il rischio:
- Disabilita i servizi inutili (SMB 1.0, Remote Desktop, stampa spooler) tramite services.msc.
- Limita l’avvio automatico delle macro in Office e disinstalla Java se non serve.
- Configura un account locale standard, senza diritti di amministratore, per l’uso quotidiano.
Virtualizzazione
Eseguire Windows 10 in una macchina virtuale consente di mantenere i software legacy in un ambiente isolato, ma protetto dall’hypervisor. Puoi:
- Creare snapshot prima di installare aggiornamenti o nuovi driver: se la VM si corrompe, ripristini in pochi secondi.
- Usare GPU passthrough (Hyper‑V Discreet Device Assignment, Proxmox, VMware Workstation) per giochi o rendering 3D.
- Abilitare la modalità dinamica di memoria così la VM occupa risorse solo quando serve.
Ricorda però che la licenza Windows 10 nella VM deve essere attivata: se conti di spegnere il vecchio PC fisico, trasferisci la product key retail per restare in regola.
Migrazione a Linux o sistemi alternativi
Negli ultimi cinque anni le principali distribuzioni Linux (Fedora, Ubuntu LTS, Linux Mint, openSUSE Leap) hanno semplificato l’installazione dei driver proprietari NVIDIA/AMD, la gestione dei pacchetti Flatpak e l’uso di applicazioni familiari (Firefox, LibreOffice, Steam). Se:
- Usi il PC per navigare, streaming, produttività cloud o coding, puoi passare a Linux con un giorno di formazione.
- Hai software Windows imprescindibili, installa Wine o Proton per i giochi, oppure tieni Windows 10 in VM solo per quel programma.
Un buon approccio è il doppio avvio: avvia Linux per la maggior parte del lavoro e Windows 10 (offline) per un CAD legacy o un vecchio gestionale.
Piano di sicurezza minimo se resti su Windows 10
- Backup e imaging regolari: crea un’immagine di sistema settimanale su disco esterno e una copia cloud dei documenti critici. Un attacco ransomware post‑EoL non potrà toccare un backup offline.
- Suite di sicurezza multilivello: preferisci prodotti che includono IDS comportamentale, sandbox per browser e rollback dei file cifrati.
- Browser aggiornato: installa Firefox ESR o Chrome Stable (Google ha promesso update su Windows 10 almeno fino al 2H 2026) e aggiungi uBlock Origin per ridurre lo sfruttamento di script malevoli.
- Account limitato: operare da utente standard dimezza l’impatto di moltissimi exploit.
- Segmenta la rete: usa un firewall hardware tipo OPNsense per mettere Windows 10 in una zona DMZ con regole in uscita “deny‑all” salvo eccezioni.
Esempio concreto: PC per plastico ferroviario
L’app RailRoad@Co richiede un ping di licenza mensile al dominio lic.railroadco.com e gira solo su Windows 10 x64. Opzioni pratiche:
- Modalità off‑line “on demand”: tieni il PC scollegato; collega il cavo Ethernet solo il primo di ogni mese per l’attivazione, dietro un firewall che consenta esclusivamente la porta 443 verso l’IP del server di licenza.
- Virtualizzazione: crea una VM Windows 10 su un Mini‑PC Intel N100 fanless con Proxmox, snapshot mensile prima del check licenza; se l’immagine si danneggia, ripristini in un click.
Timeline consigliata
- Q3 2025: verifica hardware con PC Health Check; pianifica l’upgrade o l’acquisto di licenze ESU.
- Q4 2025: esegui un test pilota di Windows 11 o Linux su partizione secondaria; conferma compatibilità periferiche.
- Gennaio 2026: se hai scelto ESU, acquista il primo anno subito e applica patch critiche.
- 2026‑2027: monitora offerte hardware; i processori desktop 2026 avranno prezzi più bassi e supporto DDR5 maturo.
- Entro Q4 2027: completa la migrazione definitiva a Windows 11, Linux o soluzione VM.
Domande frequenti
Posso forzare l’installazione di Windows 11 su hardware non supportato? Sì, tramite script come MediaCreationTool.bat o Rufus 3.21 che disattivano i controlli TPM/CPU. Tuttavia Microsoft può rifiutare update futuri o cambiare politiche senza preavviso; usalo solo per test. Windows Defender riceverà ancora definizioni malware? Dopo l’EoL il motore Defender su Windows 10 non riceverà più nuove versioni; probabilmente le definizioni “AS” continueranno per qualche mese, ma senza motore aggiornato l’efficacia scenderà rapidamente. Meglio una suite di terze parti supportata. Quanto dura l’ESU per Windows 10? Tre cicli annuali, quindi fino a ottobre 2028 se acquisti tutti e tre gli anni. Ogni licenza è indipendente: se salti un anno, non puoi più riattivare l’ESU. I giochi su Steam continueranno a funzionare? Sì, la piattaforma non blocca l’avvio su Windows 10. Il rischio è che antiche versioni di Easy Anti‑Cheat o driver grafici non supportati possano creare instabilità dopo futuri update dei titoli.
Conclusioni
Fino al 14 ottobre 2025 non cambia nulla; dopo quella data Windows 10 non riceverà più patch gratuite, ma resta avviabile. Decidi se passare a Windows 11, sottoscrivere ESU, appoggiarti a patch indipendenti o confinare il vecchio sistema in una rete isolata/VM. Qualunque strada tu scelga, prepara backup, test di compatibilità e budget entro fine 2025: intervenire prima riduce costi e stress.