Microsoft Teams si apre da solo e ruba il focus nel Nuovo Teams: cause, soluzioni, playbook TM746712

Il client desktop Nuovo Teams può aprirsi e portarsi in primo piano mentre l’utente sta lavorando in Word, Excel o altre app Microsoft 365. L’effetto è una perdita di focus, rischio di digitazione nella finestra sbagliata e interruzioni che impattano produttività e soddisfazione.

Indice

Contesto e sintomi

Negli ambienti aziendali che hanno adottato il Nuovo Teams, alcuni utenti segnalano che la finestra dell’app ricompare improvvisamente in primo piano, sovrapponendosi ad applicazioni come Word, Excel, PowerPoint, Outlook o ad altri strumenti di lavoro. Il comportamento si manifesta in più scenari:

  • apertura autonoma della finestra principale di Teams mentre si sta digitando in un documento o in una cella di Excel;
  • riattivazione di Teams in primo piano dopo una notifica o dopo un aggiornamento del client in background;
  • intermittenza: periodi di apparente normalità seguiti da ondate di rientro del problema dopo nuovi rilasci del client.

Dal punto di vista dell’esperienza utente, le conseguenze più comuni sono: perdita del contesto operativo, comandi o testo inseriti nella finestra sbagliata, confusione durante presentazioni o riunioni e frustrazione generalizzata.

Analisi delle cause

L’analisi dei riscontri di campo e delle note di stato del servizio indica che il comportamento deriva da specifiche regressioni del client, introdotte da aggiornamenti. In particolare è stato tracciato un incidente con riferimento TM746712 nel pannello di integrità del servizio, in cui Microsoft ha riconosciuto un code issue che portava la finestra ad acquisire indebitamente il focus.

FattoreEvidenza
Bug introdotto da un aggiornamentoRiconoscimento ufficiale in un incidente del Service Health (TM746712) che descrive un problema di codice che forza il focus della finestra.
TempisticheImpatto iniziale rilevato l’8 marzo 2024; fix distribuito con completamento iniziale il 28 marzo 2024 e saturazione prevista entro il 2 aprile 2024.
Persistenza e ricaduteDopo il primo fix, sono stati segnalati nuovi picchi a maggio, giugno, ottobre e dicembre 2024, compatibili con regressioni successive a ulteriori aggiornamenti.

Sequenza temporale sintetica

  • 8 marzo 2024: inizio dell’impatto su una parte degli utenti con Nuovo Teams.
  • 28 marzo 2024: distribuzione del fix iniziale da parte di Microsoft.
  • 2 aprile 2024: finestra temporale di saturazione prevista della correzione.
  • da maggio 2024: segnalazioni ricorrenti in più ondate (maggio, giugno, ottobre, dicembre).
  • stato a settembre 2025: casi sporadici ancora presenti in seguito a specifiche build del client; la risoluzione avviene tipicamente tramite hot‑fix mirati.

Perché il problema può riapparire

La radice del fenomeno è una regressione a livello di codice del client. Anche dopo una correzione, nuove funzionalità o modifiche alle logiche di notifica e di gestione della finestra possono interagire con Focus Assist, notifiche toast, overlay di riunioni, controlli di meeting o meccanismi di riapertura dell’app dopo update, reintroducendo la condizione. Per questo è essenziale gestire in modo controllato i rilasci e mantenere una telemetria minima sulle versioni distribuite.

Rischi e impatto sul business

Il bug interessa in modo trasversale profili d’uso e reparti. Di seguito una matrice semplificata dell’impatto:

ScenarioImpatto operativoRischioNote
Editing documenti o fogli di calcoloInterruzione frequente, perdita del focusErrore umano, dati digitati nella finestra sbagliataMaggiore incidenza su utenti con più monitor o con sessioni RDP
Riunioni e presentazioniSovrapposizione finestra, distrazioneEsperienza utente degradata, percezione di instabilitàCritico in contesti con clienti o board
Attività mission‑criticalInterruzioni e ritardiPossibile impatto su SLAValutare fallback immediati

Soluzioni e workaround

Patch ufficiale Microsoft

  • Mantenere il client aggiornato alla build stabile più recente del Nuovo Teams.
  • Verificare periodicamente il pannello di integrità del servizio e gli avvisi correlati a TM746712 o incident successivi.
  • Evitare reinstallazioni massive mentre è in distribuzione un hot‑fix: il rimedio migliore è allinearsi alla build corretta appena disponibile.

Azioni rapide lato utente o amministratore

AzioneEfficacia riportataNote operative
Logout e rientro in TeamsSpesso risolutivo fino al riavvio successivoFacile da guidare via help desk
Passaggio a Teams classico e ritorno al Nuovo TeamsIn alcuni casi elimina il bugForza il download di una build più recente
Disinstallazione e reinstallazione mirataSuccesso parzialeOrdine consigliato: rimuovere Teams, poi Office, quindi reinstallare e riattivare il Nuovo Teams
Ripristino app da App e funzionalitàMitigazione temporaneaIl reset azzera cache e impostazioni locali
Autopilot Reset o re‑image del deviceRisolutivo perché reinstalla l’intero stackCostoso; non raccomandato se non per altre ragioni
Disattivazione dell’opzione Apri in backgroundGeneralmente inefficaceL’impostazione non incide sulle condizioni che generano il bug

Uso del client web come fallback

Quando l’impatto è critico, l’accesso via browser consente di continuare l’attività riducendo la probabilità di focus steal. In parallelo, mantenere il client desktop chiuso o ridotto al minimo durante il periodo d’impatto.

Procedure passo passo

Logout e rientro in Teams

  1. Aprire Teams e selezionare il profilo in alto a destra.
  2. Fare clic su Esci e chiudere completamente l’app.
  3. Riavviare Teams e autenticarsi.

Forzare l’aggiornamento del client

  1. In Teams, aprire Impostazioni > Informazioni e annotare la versione corrente.
  2. Se presente, usare l’opzione Aggiorna o riavviare Teams per forzare il controllo della build.
  3. Verificare che la versione sia avanzata rispetto alla build in cui si osservava il problema.

Ripristino dell’app

  1. Aprire le impostazioni di Windows > App > App e funzionalità.
  2. Selezionare Microsoft Teams e scegliere Opzioni avanzate.
  3. Eseguire prima Ripristina; se non basta, usare Reimposta (consapevoli della perdita di cache e preferenze locali).

Stato attuale

A settembre 2025 il bug non può essere considerato definitivamente chiuso: si registrano episodi sporadici legati a specifiche build del client, simili a quanto osservato con serie come la 24102.x di aprile–maggio 2024. Il modello di risposta di Microsoft resta quello di rilasciare hot‑fix mirati. Nella pratica, il percorso più rapido per la normalizzazione prevede:

  1. controllo del pannello di integrità del servizio per nuovi incident o aggiornamenti su TM746712;
  2. aggiornamento immediato del client quando disponibile;
  3. adozione del client web in caso di impatti forti su flussi produttivi.

Raccomandazioni operative

Monitoraggio continuo

  • Contrassegnare l’incident e i relativi comunicati nel pannello di stato per un accesso rapido.
  • Mappare e tracciare le versioni di Teams rilasciate in azienda mediante script, Intune o MEM, così da correlare eventuali segnalazioni a specifiche build.

Aggiornamenti controllati

  • Adottare un modello a ring con gruppi pilota: poche decine di utenti precoci, quindi allargamento progressivo.
  • Mantenere abilitato l’aggiornamento automatico del client, ma con leggero ritardo in reparti mission‑critical per osservare comportamenti anomali.

Comunicazione all’utenza

  • Preparare una scheda sintetica per l’help desk con istruzioni di logout/login e con le azioni da evitare.
  • Comunicare quando attendere il fix ufficiale e quando applicare i workaround consigliati.
  • Sconsigliare reinstallazioni in massa prima di conferme ufficiali su fix disponibili.

Escalation

  • Se il problema persiste oltre 48 ore senza aggiornamenti dal pannello di stato, aprire un ticket Premier/Unified.
  • Citare l’incident TM746712 e riportare: versione esatta di Teams, canale, versione di Office, build di Windows e percentuale di utenti impattati.

Strumenti di verifica e raccolta dati

Per accelerare la diagnosi e correlare le segnalazioni a specifiche versioni, è utile standardizzare la raccolta delle informazioni.

Informazioni minime da includere in ogni ticket

  • versione di Microsoft Teams (Impostazioni > Informazioni);
  • versione di Microsoft 365 Apps e canale di aggiornamento;
  • build di Windows;
  • data e ora delle occorrenze, frequenza e app attiva al momento dell’interruzione;
  • numero di monitor, eventuali sessioni RDP o VDI, componenti di terze parti su desktop.

Esempi di comandi utili

PowerShell per l’inventario delle versioni di Teams (esempio per client in MSIX, adattare ai propri standard):

# Elenco versioni del Nuovo Teams installate sul device
Get-AppxPackage -Name MSTeams -AllUsers |
  Select-Object Name, PackageFullName, Version, InstallLocation

Se si utilizza la variante per utente, controllare anche:

Get-AppxPackage -AllUsers | Where-Object {$\_.Name -like "Teams"} |
Select-Object Name, Version, InstallLocation 

PowerShell per annotare contesto e versioni Office:

# Versione Microsoft 365 Apps (Click-to-Run)
$officeC2R = "HKLM:\SOFTWARE\Microsoft\Office\ClickToRun\Configuration"
Get-ItemProperty $officeC2R | Select-Object ProductReleaseIds, VersionToReport, UpdateChannel

Linee guida per la riproducibilità:

  • annotare la presenza di notifiche, riavvii del client o update appena installati;
  • verificare se l’apertura in primo piano avviene dopo la chiusura della finestra principale, al termine di una riunione o dopo l’uscita da Stato non disturbare;
  • controllare che non siano presenti macro o strumenti di automazione che interagiscono con la finestra di Teams.

Playbook operativo

Questo playbook aiuta help desk e amministratori a stabilizzare rapidamente l’ambiente quando emergono nuove ondate del problema.

Prime azioni

  1. confermare la versione del client Teams su almeno tre utenti affetti;
  2. verificare l’esistenza di note di servizio aggiornate sull’incident pertinente;
  3. se presente un hot‑fix in distribuzione, raccomandare l’aggiornamento e sospendere reinstallazioni massive;
  4. per impatti elevati, indirizzare temporaneamente al client web.

Stabilizzazione

  1. selezionare un gruppo pilota e forzare l’aggiornamento alla build più recente;
  2. monitorare con sondaggi giornalieri il focus steal su quel gruppo;
  3. se i casi calano, estendere progressivamente il rollout.

Comunicazione interna

  • messaggio unico dell’IT con stato, workaround e aspettative temporali;
  • template per l’help desk con passaggi guidati e risposte a domande frequenti;
  • indicazioni chiare su cosa non fare: reinstallazioni non coordinate, tool di terze parti non validati, modifiche di registro non documentate.

Checklist pronta all’uso

  • verifica della versione di Teams e di Office;
  • conferma del canale di aggiornamento attivo;
  • logout/login come prima mitigazione;
  • eventuale passaggio temporaneo a Teams classico e ritorno al nuovo client per forzare build più recente;
  • ripristino dell’app se gli step precedenti non bastano;
  • adozione del client web in caso di impatto bloccante;
  • apertura di ticket con riferimenti a TM746712 e allegati i dati di inventario.

Domande frequenti

Disattivare le notifiche di Teams o il Non disturbare di Windows risolve?
No: attenua le interruzioni dovute a toast ma non corregge un comportamento di focus rubato generato dal client.

Conviene disattivare l’opzione Apri in background?
Nelle evidenze raccolte non ha effetti significativi sul bug specifico.

Conviene tornare a Teams classico in modo permanente?
È una leva temporanea per forzare la ricezione di una build differente o per mantenere operatività, ma non sostituisce l’allineamento al fix ufficiale.

La reinstallazione completa risolve in modo definitivo?
Può rimuovere condizioni locali e cache corrotte, ma non garantisce la risoluzione se la causa è nella versione del client; è un’azione costosa e non scalabile.

È un problema di configurazione locale?
Le prove disponibili indicano una regressione lato client. La configurazione locale può influire sulla frequenza degli episodi, ma non è la causa primaria.

Errori da evitare

  • avviare reinstallazioni massive senza una conferma che non sia imminente un hot‑fix;
  • applicare modifiche non supportate al registro o usare tool di terze parti non autorizzati per forzare il focus delle finestre;
  • trascurare la raccolta sistematica di versione, contesto e riproducibilità per ogni segnalazione.

In sintesi

Il comportamento in cui il Nuovo Teams si apre da solo e ruba il focus è legato a bug introdotti da aggiornamenti del client. Un incidente tracciato come TM746712 ha portato a un fix, ma ondate successive hanno mostrato che ulteriori rilasci possono reintrodurre il difetto. I workaround più efficaci in attesa delle correzioni sono logout/login, il passaggio temporaneo a Teams classico seguito dal ritorno al Nuovo Teams per forzare una build più recente, il ripristino dell’app e, per impatti critici, l’uso del client web. La misura più importante è il controllo proattivo delle versioni, il monitoraggio del pannello di integrità del servizio e un modello di ring per gli aggiornamenti. Con queste pratiche si minimizza il tempo di esposizione e si riduce l’impatto operativo sugli utenti.


Modello di comunicazione verso gli utenti

“Siamo a conoscenza di un’anomalia per cui Microsoft Teams può riaprirsi e portarsi in primo piano durante l’uso di altre app. Microsoft ha segnalato l’incidente e sta distribuendo correzioni. Nell’attesa, se riscontrate il problema: eseguite logout/login da Teams; se persiste, utilizzate temporaneamente Teams via browser. Evitate reinstallazioni manuali non richieste. Vi aggiorneremo non appena la correzione sarà completata.”

Indicatori di uscita dall’incidente

  • assenza di nuovi casi per almeno una settimana dopo l’aggiornamento alla build più recente;
  • riduzione delle segnalazioni al di sotto di una soglia definita (es. meno dell’uno per cento degli utenti attivi giornalieri);
  • conferma dal pannello di stato che l’hot‑fix è completamente distribuito.

Azioni di prevenzione

  • mantenere un gruppo pilota permanente che riceva prima le nuove build di Teams;
  • automatizzare il rilevamento delle versioni con uno script di inventario programmato;
  • aggiornare le runbook dell’help desk includendo questa casistica e i passaggi rapidi di mitigazione.

Applicando questo approccio strutturato, l’organizzazione può assorbire le ondate del problema con impatti ridotti, mantenendo una comunicazione trasparente e tempi di ripristino prevedibili.

Indice