Vuoi collegare due Surface Pro 9 con un solo cavo Thunderbolt 4 per controllare un PC dall’altro, scambiare file al volo e magari alimentare il secondo? Qui trovi limiti reali, alternative pratiche e le configurazioni che funzionano davvero, compreso cosa cambia se inserisci un Microsoft Audio Dock.
Panoramica della richiesta
L’obiettivo è capire se due Surface Pro 9 (modello Intel con porte Thunderbolt 4) possono essere collegati direttamente via cavo Thunderbolt per:
- usare Intel Thunderbolt Share (controllo/trasferimenti PC‑to‑PC);
- ricaricare il secondo Surface tramite lo stesso cavo;
- valutare l’effetto di un Microsoft Audio Dock nella catena.
Risposta rapida
Aspetto | Cosa sapere | Conseguenza pratica |
---|---|---|
Licenza Thunderbolt Share | Il software richiede che almeno uno dei dispositivi (PC o accessorio) sia venduto con licenza Thunderbolt Share pre‑abilitata. Surface Pro 9 non rientra tra i modelli certificati. | I due Surface, collegati tra loro, non potranno usare Thunderbolt Share a meno di aggiungere un accessorio (es. dock o monitor) già licenziato. |
Alimentazione via Thunderbolt 4 | La porta Thunderbolt/USB‑C di un laptop può erogare solo potenza limitata (tipicamente 7,5–15 W), pensata per periferiche leggere, non per ricaricare un altro notebook. | Un Surface non può ricaricare l’altro; ognuno va alimentato con il proprio caricatore o con un dock USB‑C/Thunderbolt dotato di Power Delivery adeguato (60–100 W). |
Microsoft Audio Dock | Il dock fornisce audio, porte e ricarica al dispositivo a cui è direttamente collegato, ma non aggiunge licenza Thunderbolt Share né trasforma il PC in una sorgente di ricarica verso terzi. | Anche con il dock: 1) Thunderbolt Share resta inutilizzabile; 2) il primo Surface continua a non poter caricare il secondo. |
Cosa succede davvero quando colleghi due Surface Pro 9 con un cavo Thunderbolt
Thunderbolt è progettato per collegare un host (il laptop) a periferiche (dock, monitor, SSD, schede video esterne). Mettere in mezzo due host identici con un cavo punto‑punto non crea, di per sé, una periferica da una delle due parti. In pratica:
- Nessun display esteso o duplicato tra i due PC: nessuno dei due si comporta da monitor esterno.
- Nessun “cavo magico” per KVM o drag‑and‑drop: senza software e licenza specifica, Windows non espone funzioni di condivisione tastiera/mouse o desktop tramite quel cavo.
- Eventuale rete Thunderbolt: su alcune piattaforme è disponibile una funzione di Thunderbolt Networking che crea un’interfaccia di rete ad alta velocità tra i due PC. Non è però garantita su tutti i modelli e, quando presente, offre solo connettività IP (utile per SMB/FTP/Remote Desktop), non KVM nativo né le automazioni di Thunderbolt Share. Se vuoi verificarla, controlla in Gestione Dispositivi → Schede di rete la presenza di un adattatore Thunderbolt Networking e prova l’handshake IP tra i due PC.
Detto questo, le funzionalità richieste (KVM e trasferimenti semplificati) arrivano con Thunderbolt Share, che però richiede la licenza in hardware. Senza di essa, il collegamento serve al massimo come “tubo” di livello fisico sul quale Windows potrebbe, se supportato, attivare una rete ad hoc, ma non di più.
Requisiti e limiti di Intel Thunderbolt Share
Thunderbolt Share è un set di funzionalità “sbloccate” in hardware: OEM e produttori di accessori possono integrare la licenza. Il software lato utente si installa su Windows, ma senza licenza in almeno un punto della catena (uno dei PC o un accessorio come dock/monitor) le funzioni non si attivano.
Cosa ti serve per farlo funzionare
- Almeno un elemento licenziato: PC oppure dock/monitor Thunderbolt con licenza Thunderbolt Share pre‑abilitata.
- Driver e software: Intel Thunderbolt Control Center aggiornato e l’app Thunderbolt Share su entrambi i PC.
- Topologia corretta:
- PC senza licenza ↔ PC senza licenza: non funziona.
- PC senza licenza ↔ Dock/monitor con licenza ↔ PC senza licenza: funziona (la licenza è nel dock/monitor).
- PC con licenza ↔ PC senza licenza con cavo diretto: in base all’implementazione OEM, può funzionare; se l’host licenziato abilita la sessione, l’altro PC partecipa come peer.
Quando è attivo, Thunderbolt Share fornisce tipicamente: controllo tastiera/mouse da un PC all’altro, finestra remota a bassa latenza, trasferimento file locale accelerato e comodi flussi di lavoro multi‑dispositivo. Ma l’abilitazione dipende dalla presenza della licenza, non basta il cavo.
Ricarica tra notebook via USB‑C/Thunderbolt: perché non funziona
Le porte USB‑C dei laptop moderni sono quasi sempre Dual‑Role sul fronte dati, ma non sul fronte alimentazione ad alta potenza. Di norma un notebook:
- assorbe potenza in ingresso (sink) fino a 60–100 W (a seconda del modello) per ricaricare la batteria;
- eroga in uscita (source) una potenza molto limitata (spesso 5 V @ 1,5–3 A, quindi 7,5–15 W) per piccoli accessori.
Collegando due Surface Pro 9 tra loro, ciascun lato “vorrebbe” essere sink di potenza, non source. Risultato: nessuna ricarica significativa. Anche ammesso che uno dei due fornisca 7,5–15 W, è insufficiente a mantenere attivo e caricare un altro notebook che, sotto carico, può richiedere 30–60 W continui.
Come alimentarli correttamente:
- Usa il caricatore dedicato di ogni Surface (Surface Connect o USB‑C PD da 60–65 W compatibile).
- Oppure un dock Thunderbolt/USB‑C con Power Delivery da 65–100 W per PC: colleghi il dock a un Surface, lui riceve video/rete/periferiche e alimentazione. Per alimentare anche il secondo, serve un secondo dock o un secondo caricatore: un dock solo non “sdoppia” energia e dati su due host contemporaneamente.
Microsoft Audio Dock nella catena
Microsoft Audio Dock è un dock USB‑C con speaker integrati, porte e alimentazione verso il singolo PC collegato in upstream. Non è un dock Thunderbolt e non include la licenza Thunderbolt Share. Pertanto:
- Non sblocca Thunderbolt Share tra due PC non licenziati.
- Non alimenta un secondo PC: l’alimentazione PD è pensata per il dispositivo host connesso alla sua porta upstream.
- Ottimo per semplificare la scrivania di un Surface alla volta (audio, USB, rete, video, carica fino a ~60 W), ma non è un bridge tra due laptop.
Alternative che funzionano subito
Controllo di un PC dall’altro via rete
- Connessione Desktop Remoto (Windows Pro/Enterprise): Impostazioni → Sistema → Desktop remoto sul PC da controllare; prendi nota del nome del computer; dal PC principale apri Connessione Desktop Remoto e inserisci quel nome. Latenza bassa su LAN cablata, qualità regolabile.
- Assistenza rapida (Windows Home/Pro): premi Ctrl+Win+Q o cerca “Assistenza rapida”. Consente controllo temporaneo con codice di sicurezza; comodo per sessioni spot.
- Software KVM su rete: esistono soluzioni leggere che condividono mouse/tastiera tra PC sulla stessa LAN mantenendo ciascun desktop su proprio monitor; permettono anche copia/incolla e trascinamento file. Richiedono rete stabile.
Condivisione periferiche con un unico dock
Se l’obiettivo è sfruttare le stesse periferiche (monitor, tastiera, rete) con entrambi i Surface, un dock USB‑C/Thunderbolt ben alimentato risolve così:
- Collega monitor, Ethernet e USB al dock.
- Collega il Surface A alla porta host del dock: riceverà alimentazione, video e periferiche.
- Quando vuoi passare al Surface B, scollega il cavo host dal primo e collegalo al secondo. Con un KVM hardware USB‑C/Thunderbolt il passaggio è a pulsante.
È un one‑at‑a‑time pulito, affidabile e non richiede licenze particolari.
Scambio file veloce
- Condivisione in prossimità (Windows 11): Impostazioni → Sistema → Esperienze condivise → Condivisione in prossimità su “Tutti nelle vicinanze”. In Esplora file, tasto destro → Condividi → scegli il secondo PC.
- Wi‑Fi Direct: se supportato, consente trasferimenti locali senza router.
- SSD esterno USB‑C: 1–2 GB/s reali su USB 3.2 Gen 2; plug‑and‑play, nessuna configurazione.
- Cloud (OneDrive): vantaggioso se i due PC non sono nella stessa rete.
Approfondimento tecnico
USB‑C, USB4, Thunderbolt 4: differenze pratiche
- USB‑C è il connettore fisico: non dice nulla su velocità o funzioni.
- USB4 standardizza tunnel PCIe/DisplayPort su USB‑C fino a 40 Gb/s, ma le implementazioni variano.
- Thunderbolt 4 è un superset con requisiti minimi stringenti: 40 Gb/s, doppio 4K o singolo 8K, DMA sicuro, supporto dock a 4 porte, cavi certificati, ecc.
Surface Pro 9 con CPU Intel integra due porte Thunderbolt 4; la variante 5G (ARM) usa USB‑C 3.2 e non supporta Thunderbolt.
Power Delivery in breve
- Sink (chi si ricarica): il laptop.
- Source (chi eroga): il caricatore o il dock.
- Fra due laptop, entrambi si presentano come sink ad alta potenza: non nasce una ricarica reale. Al massimo, uno dei due può fornire 5 V a bassa potenza per piccoli accessori.
- Per ricaricare un Surface in modo affidabile usa PD da 60–65 W (20 V, 3–3,25 A). In scenari densi (monitor 4K, CPU sotto carico) è preferibile un dock da 90–100 W.
Cavi, lunghezze e qualità
- Cavo Thunderbolt 4 certificato: garantisce 40 Gb/s, video 8K e PD fino a 100–240 W (se supportato da caricatore/dock).
- Lunghezze: fino a ~0,8 m i cavi passivi mantengono 40 Gb/s; oltre, servono cavi attivi.
- Segni di riconoscimento: icona fulmine con “4” sul connettore; etichetta di potenza se PD esteso.
Configurazioni consigliate
Usare Thunderbolt Share con un accessorio licenziato
- Procurati un dock o monitor Thunderbolt con licenza Thunderbolt Share.
- Collega i due Surface al dock/monitor con cavi Thunderbolt 4.
- Installa l’app Thunderbolt Share su entrambi i PC, accetta le richieste di sicurezza Thunderbolt.
- Segui la procedura guidata per il pairing e abilita KVM/trasferimento file.
Pro: esperienza integrata, velocità molto elevate, semplicità d’uso.
Contro: richiede hardware con licenza.
Condividere periferiche senza Share
- Usa un dock Thunderbolt con PD 90–100 W per ciascun Surface (uno per PC) oppure uno solo da condividere a turno.
- Aggiungi un switch KVM USB‑C/Thunderbolt se vuoi passare da un PC all’altro con un pulsante mantenendo gli stessi monitor.
Controllo remoto a bassa latenza
- Collega i due Surface alla stessa rete Ethernet (ideale) o Wi‑Fi 6/6E.
- Abilita Desktop Remoto sul PC da controllare e usa l’app RDP dal principale.
- Imposta la codifica su Bilanciata o Prestazioni per minimizzare lag e consumo.
Troubleshooting
Il cavo Thunderbolt tra i due PC “non fa nulla”
- È normale in assenza di un dispositivo con licenza Share o di una funzione di Thunderbolt Networking attiva.
- Se cerchi la rete TB, verifica i driver Thunderbolt e l’eventuale comparsa di un nuovo adattatore di rete. In caso affermativo, configura indirizzi IP (o DHCP) e prova un ping tra i due PC.
Il secondo Surface non si ricarica
- Comportamento atteso: la porta del laptop non fornisce PD ad alta potenza verso un altro laptop.
- Soluzione: collega ciascun Surface a un proprio alimentatore o a un dock con PD sufficiente.
Con Microsoft Audio Dock non cambia nulla
- Corretto: il dock alimenta e serve il PC a cui è collegato in upstream; non aggiunge Share e non “ridistribuisce” energia o dati verso un secondo PC.
Checklist di verifica
- Modello: entrambi i Surface Pro 9 sono versioni Intel con TB4? (La variante 5G non ha Thunderbolt.)
- Cavi: usi un cavo Thunderbolt 4 certificato e in buono stato?
- Driver: Intel Thunderbolt Control Center aggiornato, firmware del controller allineato.
- Alimentazione: ciascun PC ha PD sufficiente (caricatore o dock ≥ 60 W)?
- Obiettivo: vuoi KVM/trasferimenti semplificati? Allora serve Thunderbolt Share con licenza in catena oppure una soluzione di controllo remoto su rete.
Domande frequenti
Posso trasferire file velocissimi senza Share?
Sì, se su entrambi i PC è disponibile Thunderbolt Networking puoi ottenere una connessione di rete point‑to‑point molto veloce e usare SMB/FTP/rsync. In alternativa, un SSD USB‑C esterno di fascia alta raggiunge 1–2 GB/s reali ed è la soluzione più semplice e prevedibile.
Un cavo USB‑C generico basta?
Per funzioni Thunderbolt servono cavi Thunderbolt 4 (o TB3) certificati. Un cavo USB‑C 3.2 può sostenere rete USB o PD, ma non tutte le modalità TB/USB4.
Il dock può alimentare due PC insieme?
No, i dock USB‑C/Thunderbolt con una sola porta host sono progettati per un unico laptop alla volta. Per alimentare due notebook servono due uscite PD distinte (tipicamente due dock o un caricatore multi‑porta ad alta potenza, ma non passerà dati/KVM tra i due host).
Il collegamento diretto può danneggiare i PC?
I connettori USB‑C/Thunderbolt includono negoziazione e protezioni. Un cavo certificato non danneggia i portatili; nel peggiore dei casi non si attiva alcuna funzione utile.
Ha senso usare Microsoft Audio Dock in questo scenario?
Ha senso per semplificare la postazione di un singolo Surface (audio, USB, display e ricarica). Non serve per creare un ponte tra due PC né per attivare Thunderbolt Share.
Schema decisionale
Vuoi KVM e drag‑and‑drop via cavo? Procurati un accessorio con licenza Thunderbolt Share e collega i due Surface a quell’accessorio. Senza licenza, il cavo da solo non basta.
Vuoi ricaricare un Surface dall’altro? Non è supportato in modo utile: alimenta ogni PC con il suo caricatore o con un dock PD adeguato.
Vuoi file veloci senza licenze? Attiva, se disponibile, Thunderbolt Networking (o usa un SSD USB‑C) e sfrutta protocolli di rete o dispositivi esterni veloci.
Conclusioni operative
Il collegamento diretto Thunderbolt 4 tra due Surface Pro 9 non abilita di per sé Thunderbolt Share e non consente di ricaricare il secondo laptop. Per ottenere un’esperienza KVM/trasferimenti integrata serve almeno un elemento della catena con licenza Thunderbolt Share (PC o accessorio). Per la ricarica affidabile occorre un caricatore o un dock con Power Delivery adeguato per ciascun notebook. Il Microsoft Audio Dock semplifica la postazione di un singolo Surface ma non funge da ponte tra due host. In alternativa, le soluzioni su rete (Desktop Remoto, Assistenza rapida, software KVM) e i supporti esterni (SSD USB‑C) offrono subito le funzioni chiave con costi e complessità ridotti.
In sintesi: senza un dispositivo certificato Thunderbolt Share e senza un dock con Power Delivery bidirezionale, il collegamento diretto tra i due Surface Pro 9 resta un cavo dati senza KVM integrato e senza ricarica del secondo laptop. Pianifica quindi in base all’obiettivo: accessorio licenziato per Share, dock PD per l’alimentazione, oppure rete/SSD per controllare e trasferire in modo efficiente.