SharePoint Online: rinominare il sito, cambiare URL e dominio (con best practice e migrazione)【slug】sharepoint-rename-url【tag】SharePoint Online,SharePoint Admin Center,Site Address,Domain rename,Migrazione SharePoint,SPMT【category】Microsoft 365

Guida pratica e aggiornata per amministratori e site owner: come rinominare il titolo di un sito SharePoint Online, cambiare l’indirizzo (Site Address), effettuare il domain rename del tenant e gestire una migrazione da SharePoint 2019 senza rompere i link e con il minimo impatto sugli utenti.

Indice

Ridenominare il sito SharePoint (solo il titolo visualizzato)

È l’operazione più semplice e sicura: cambi il nome che compare nella testata del sito, nella navigazione e in SharePoint Home, senza toccare l’URL. Serve quando fai un rebranding o vuoi rendere più chiaro lo scopo del sito, ma non vuoi rischiare di interrompere collegamenti esistenti.

Quando usarlo

  • Rebranding di team, dipartimenti o progetti.
  • Chiarezza del contenuto (es. da “OMC” a “Operations & Manufacturing”).
  • Hai link condivisi ovunque e non vuoi toccare l’URL.

Cosa cambia e cosa no

ElementoEffetto
Titolo del sitoViene aggiornato immediatamente nell’interfaccia.
URLInvariato (https://tenant.sharepoint.com/sites/VecchioNome resta identico).
Link esistentiContinuano a funzionare senza interruzioni.
Microsoft 365 Group / TeamNon cambia l’alias o l’email del gruppo; si aggiorna solo il display name del sito.

Procedura (interfaccia moderna)

  1. Apri il sito SharePoint Online.
  2. Vai su Impostazioni (icona ingranaggio) → Informazioni sul sito.
  3. Nel campo Nome del sito inserisci il nuovo titolo.
  4. Salva: l’aggiornamento è immediato e non richiede riavvii o finestre di manutenzione.

Nota: la modifica è puramente cosmetica. Se l’obiettivo è allineare anche l’URL al nuovo nome, passa alla sezione successiva su Modificare l’indirizzo del sito (Site Address).


Modificare l’indirizzo del sito (Site Address)

Qui cambi l’ultima parte dell’URL (lo slug), ad esempio da …/sites/VecchioNome a …/sites/NuovoNome. È l’operazione giusta per allineare URL e titolo, applicare uno standard aziendale o risolvere un URL nato male.

Benefici e impatto

  • URL aggiornato in modo coerente con il nuovo nome.
  • Redirect 301 automatico: SharePoint crea un reindirizzamento permanente dalla vecchia URL alla nuova, salvaguardando segnalibri, e-mail e file recenti.
  • Breve sola lettura: durante il rename il sito entra per un breve periodo in modalità read-only.

Limitazioni e prerequisiti

  • Non puoi rinominare il sito radice (https://tenant.sharepoint.com/). Per il root si usa una strategia diversa (swap o ricreazione).
  • I siti classici vanno modernizzati prima del rename.
  • Verifica le dipendenze: app personalizzate, SPFx, Power Automate/Power Apps, script e integrazioni che usano URL assolute potrebbero richiedere aggiornamenti manuali.
  • Se il sito è hub o associato a un hub, pianifica la riassociazione dopo il rename.

Procedura nel SharePoint Admin Center

  1. Apri il SharePoint Admin Center e vai su Active sites.
  2. Seleziona il sito da rinominare e scegli Change address.
  3. Inserisci la nuova parte finale dell’URL (Site Address) e, opzionalmente, aggiorna anche il titolo.
  4. Esegui la validazione e conferma. Informare gli utenti del breve passaggio in sola lettura.
  5. Al termine, verifica che il redirect 301 sia attivo dalla vecchia URL.

Checklist post-cambio

  • Testa i collegamenti chiave (intranet, Teams, preferiti, link nelle e-mail di benvenuto/guida).
  • Aggiorna eventuali flussi Power Automate, applicazioni Power Apps e script con URL hard-coded.
  • Se il sito era hub, valuta la ri-pubblicazione dei hub permissions e la riassociazione dei siti satellite.
  • Controlla i web part e le pagine che incorporano URL assolute (immagini, video, iFrame).
  • Monitora le metriche di utilizzo per individuare eventuali errori di accesso dopo il rename.

Domande frequenti (Site Address)

I link salvati dai colleghi si rompono? No: il redirect 301 li instrada automaticamente verso il nuovo indirizzo.

Teams e canali collegati al sito subiscono interruzioni? Di norma no, grazie al redirect. È comunque consigliato riaprire i canali Files e le schede di documenti per rigenerare le cache.

Quanto dura la modalità di sola lettura? È breve; pianifica fuori orario di punta e informa gli utenti.

Suggerimento: adotta uno standard per gli slug (es. sites-dipartimento-progetto o sites/team-... ) per evitare futuri rename e migliorare la governance.


Cambiare il dominio di SharePoint Online (tenant)

Il SharePoint domain rename modifica il dominio del tenant, ad esempio da contoso.sharepoint.com a fabrikam.sharepoint.com. È un’operazione globale che coinvolge tutti i siti e, nella stessa finestra, aggiorna anche gli URL di OneDrive (*.sharepoint.com/personal/…).

Caratteristiche principali

  • Una sola volta per tenant: pianificalo come progetto.
  • Redirect automatici per 12 mesi dal vecchio dominio al nuovo, per garantire continuità nell’uso dei link esistenti.
  • Portata globale: non si applica a un singolo sito, ma all’intero ambiente SharePoint Online/OneDrive.

Requisiti e raccomandazioni

  • Il tenant deve avere meno di 10.000 siti.
  • Verifica soluzioni come SharePoint Syntex, Viva Topics, integrazioni con Power Apps/Power Automate e funzionalità di Ricerca, che possono richiedere controlli e riallineamenti.
  • Pianifica una comunicazione capillare e materiali di supporto (banner, FAQ, messaggi Teams) per ridurre i ticket.

Piano operativo essenziale

  1. Assessment: inventaria siti, OneDrive, app e integrazioni che usano URL fisse; mappa i rischi.
  2. Finestra di esecuzione: scegli un periodo a basso traffico; allinea IT, business e comunicazione interna.
  3. Esecuzione: avvia il domain rename secondo le procedure di Microsoft 365.
  4. Verifica: controlla campioni di siti, OneDrive e app principali. Valuta performance del redirect.
  5. Stabilizzazione: aggiorna la documentazione, rimuovi progressivamente riferimenti al vecchio dominio prima che scada il periodo di redirect.

Importante: il domain rename non risolve automaticamente URL hard-coded in script o applicazioni di terze parti. Prevedi una fase di bonifica mirata.


Migrazione da SharePoint 2019 on‑premises a Microsoft 365

Durante una migrazione può emergere un problema “storico”: URL con spazi o caratteri speciali (es. /OMC-Sharepoint - 80) che non rispettano le regole di denominazione del cloud. Questo può causare errori di mapping, oggetti non raggiungibili o link interrotti.

Best practice per URL pulite

  1. Pulizia in origine: se possibile, rinomina web application, site collection o percorsi per eliminare spazi e caratteri non conformi. Usa trattini (-) al posto degli spazi.
  2. Strumenti di migrazione Microsoft: utilizza SharePoint Migration Tool (SPMT) o SharePoint Migration Manager. Se non puoi rinominare in origine, crea il sito di destinazione con un URL conforme e mappa i contenuti durante la migrazione.
  3. Redirect o pagina di cortesia: nel vecchio ambiente, configura un reindirizzamento verso il nuovo indirizzo per aiutare gli utenti e i motori di ricerca interni a ritrovare i contenuti.

Flusso di lavoro consigliato

  1. Assessment: inventaria siti, librerie, custom solution, web part e permessi. Identifica URL problematici (spazi, simboli, path troppo lunghi).
  2. Progettazione dell’informazione: definisci struttura target, naming e regole per gli slug coerenti con gli standard M365.
  3. Pre‑migrazione: correggi ove possibile in on‑prem; prepara mapping source → destination.
  4. Migrazione: esegui con SPMT/Migration Manager per batch; monitora report ed errori.
  5. Stabilizzazione: configura redirect nel vecchio ambiente, valida permessi e ricerca, comunica il change.

Esempio di mapping (CSV SPMT)

Source,Destination,IncludeVersions
\\fileserver\OMC-Sharepoint - 80\docs,https://tenant.sharepoint.com/sites/operations/Documents%20condivisi,All
\\fileserver\legacy\projectA,https://tenant.sharepoint.com/sites/projects-project-a/Documenti,LastMajor

Nel file CSV evita slug con spazi; nel cloud usa - o nomi composti brevi e significativi.

Redirect sul vecchio ambiente (opzione IIS)

Se gestisci il vecchio sito su IIS, puoi creare una regola di rewrite per rimandare i visitatori al nuovo URL:

<rule name="RedirectSPO" stopProcessing="true">
  <match url="(.*)" />
  <action type="Redirect" url="https://tenant.sharepoint.com/sites/operations/{R:1}" redirectType="Permanent" />
</rule>

Questa soluzione “di cortesia” resta utile finché tutti i link interni e la documentazione non saranno aggiornati.


Suggerimenti operativi aggiuntivi

  • Pianificazione: effettua change di indirizzo fuori orario di punta; annuncia in anticipo la finestra di sola lettura.
  • Governance: definisci convenzioni per slug (es. sites/dip-funz-prog) e una approval per rename/nuove site collection.
  • Automazione: aggiorna Power Automate (connettori SharePoint), Power Apps, script, web part e integrazioni con URL hard-coded.
  • Hub: verifica e, se necessario, riassocia siti ai rispettivi hub dopo un rename.
  • Ricerca: consenti il tempo necessario per l’aggiornamento degli indici; comunica agli utenti come usare i nuovi percorsi.
  • Documentazione: aggiorna guide, wiki, FAQ e segnalibri aziendali.
  • Monitoraggio: controlla errori 404, trend di utilizzo e ticket di supporto nei giorni successivi.

Tabella di confronto rapido

AzioneOggettoURL cambia?RedirectImpattoDove si faNote chiave
Rinominare il titolo del sitoSito singoloNoN/ANessun downtimeSito → Info sul sitoModifica cosmetica, link intatti
Change Site AddressSito singoloSì (slug)301 automaticoBreve sola letturaSharePoint Admin CenterVerifica app e hub association
Domain renameTenant interoSì (dominio)Fino a 12 mesiProgetto ITMicrosoft 365 (tenant)Una sola volta, <10.000 siti
Migrazione SP2019 → M365Siti/librerieDipende dal mappingConsigliato lato on‑premFinestra di cutoverSPMT/Migration ManagerBonifica URL e mapping CSV

Procedure dettagliate e controlli

Prima di qualsiasi rename

  • Raccogli owner, scopo del sito e sistemi che lo integrano.
  • Elenca URL critiche e dove sono pubblicate (intranet, newsletter, wiki, manuali, app).
  • Identifica flussi e app con URL hard-coded.
  • Se è un hub, annota i siti associati e i permessi ereditati.

Pendant di sicurezza e conformità

  • Se usi etichette di riservatezza, verifica che non dipendano da URL statiche in policy o script.
  • Controlla retention e record management in caso di domain rename: i riferimenti si aggiornano, ma gli script amministrativi potrebbero avere URL vecchie.

Validazioni dopo il rename

  • Apri Home del sito e un campione di pagine; verifica i web part dinamici.
  • Controlla la libreria Documenti e i link in Teams > Files.
  • Verifica Ricerca: i risultati puntano al nuovo indirizzo? I vecchi link reindirizzano correttamente?
  • Riesegui i flussi principali e prova le integrazioni con terze parti.

Scenario pratico: dal “titolo” al “Site Address” in sicurezza

  1. Rinomina il titolo dal sito (zero impatto sui link).
  2. Pianifica il cambio Site Address fuori orario di punta; avvisa gli utenti che potrebbe comparire la sola lettura per pochi minuti.
  3. Esegui il Change address dal SharePoint Admin Center e attendi la fine dell’operazione.
  4. Verifica il redirect 301 e aggiorna gradualmente documentazione e materiali di onboarding.

Avanzato: esecuzione via PowerShell (amministratori)

Se preferisci l’automazione, la SharePoint Online Management Shell offre cmdlet per avviare il rename del sito. Esegui sempre una validazione prima del cambio effettivo.

# Connessione all'Admin Service del tenant
Connect-SPOService -Url https://contoso-admin.sharepoint.com

Validazione del rename (nessun cambio se si usa -ValidationOnly)

Start-SPOSiteRename `  -Identity  https://contoso.sharepoint.com/sites/VecchioNome`
-NewSiteUrl [https://contoso.sharepoint.com/sites/NuovoNome](https://contoso.sharepoint.com/sites/NuovoNome) `  -SiteTitle "Nuovo Titolo Sito"`
-ValidationOnly

Esecuzione del rename

Start-SPOSiteRename `  -Identity  https://contoso.sharepoint.com/sites/VecchioNome`
-NewSiteUrl [https://contoso.sharepoint.com/sites/NuovoNome](https://contoso.sharepoint.com/sites/NuovoNome) `
-SiteTitle "Nuovo Titolo Sito" 

Automatizzare aiuta a standardizzare gli slug, eseguire rename in serie e incorporare controlli pre/post in pipeline DevOps.


Modelli di comunicazione verso gli utenti

Messaggio pre‑cambio (e-mail/Teams)

Oggetto: Aggiornamento indirizzo sito <Nome Sito>

Ciao a tutti,
questa sera alle 19:00 aggiorneremo l’indirizzo del sito  per allinearlo al nuovo standard.
Durante l’operazione il sito sarà in sola lettura per pochi minuti. I vecchi link continueranno a funzionare grazie a un redirect automatico.
Nessuna azione richiesta. Per supporto: Service Desk. 

Messaggio post‑cambio

Oggetto: Cambio indirizzo completato – <Nome Sito>

Il cambio indirizzo del sito è stato completato con successo.
Nuovo URL: [https://tenant.sharepoint.com/sites/NuovoNome](https://tenant.sharepoint.com/sites/NuovoNome)
I link esistenti reindirizzano automaticamente; se noti errori 404 o collegamenti interni non aggiornati, apri un ticket al Service Desk.
Grazie per la collaborazione. 

Checklist essenziale

Prima

  • Conferma proprietari, scopo e impatti.
  • Allinea comunicazione e finestra di manutenzione.
  • Pronto piano di rollback (se applicabile) e contatti on-call.

Pendant

  • Monitora stato del rename e notifica il completamento.
  • Blocca modifiche strutturali non necessarie (evita nuove librerie o permessi complessi durante la finestra).

Dopo

  • Test funzionali e di performance.
  • Riassociazione hub (se necessaria) e verifica permessi.
  • Bonifica URL hard-coded e aggiornamento documentazione.

FAQ rapide

Il titolo del sito e lo slug devono coincidere? Non è obbligatorio, ma è consigliato per chiarezza e governance.

Posso rinominare il sito radice? No: il root ha un percorso dedicato. Valuta uno swap o la creazione di un nuovo sito home.

Quanto “pesano” i redirect? Sono 301 permanenti: ottimi per continuità; riduci gradualmente l’uso dei vecchi link per evitare dipendenze a lungo termine.

Domain rename: posso escludere un sito? No: l’operazione è globale a livello di tenant.

SPMT aggiusta automaticamente gli slug? Può normalizzare nomi e rimuovere caratteri non supportati, ma la progettazione dell’URL resta responsabilità del team di migrazione.


In sintesi

  • Rinominare il sito → cambia solo il titolo, l’URL rimane invariato.
  • Cambiare l’indirizzo del sito → esegui dal SharePoint Admin Center; redirect 301 automatico e breve sola lettura.
  • Cambiare il dominio tenant → operazione globale, una sola volta, con redirect per 12 mesi e requisiti specifici.
  • Migrazione on‑prem → garantire URL compatibili, usare SPMT/Migration Manager e predisporre mapping/redirect.
  • Operatività → pianifica fuori orario, comunica in anticipo, aggiorna app/flow con URL hard-coded, verifica hub e ricerca.

Con queste linee guida hai un percorso chiaro per intervenire su titoli, URL e dominio in SharePoint Online, mantenendo l’esperienza utente fluida e la governance sotto controllo.

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