Aggiornamento automatico firmware per Teams Phones e Teams Rooms su Android: cause, soluzioni e guida ai log

Alcuni Teams Phones e Teams Rooms su Android restano fermi su firmware datati anche se sono nell’anello “General”. In questa guida trovi cause tipiche, verifiche passo‑passo, comandi di rete, consigli di tuning e una traccia pratica per analizzare i log e rimettere in moto l’auto‑update.

Indice

Panoramica del problema

In numerosi ambienti enterprise si osserva lo stesso pattern: i dispositivi rimangono bloccati su build datate (per esempio 202401 xxxx) nonostante appartengano all’anello di distribuzione General (default), che dovrebbe applicare automaticamente gli aggiornamenti dopo ~30 giorni dal rilascio. L’aggiornamento manuale dal Teams Admin Center (TAC) va a buon fine, segnalando che l’hardware è compatibile e che il pacchetto è valido. Il malfunzionamento riguarda quindi il meccanismo di auto‑update e non l’update in sé. Spesso l’utente chiede anche come ispezionare i log per risalire alla causa: più avanti trovi dove scaricarli, quali file leggere e quali stringhe cercare.

Come funziona davvero il ciclo di aggiornamento

Per i Teams Phones e i Teams Rooms su Android l’aggiornamento automatico dipende da tre fattori che devono “allinearsi”:

  • Anello di rilascio (Release ring) assegnato dal Teams Admin Center, tipicamente General per i canali stabili. L’anello controlla il quando cercare e installare le versioni approvate (es. ~30 giorni dopo il rilascio iniziale).
  • Criteri del dispositivo applicati via Teams e/o MDM (Intune/altro). Questi criteri possono abilitare o disabilitare il download e l’installazione automatica e definire eventuali maintenance window.
  • Connettività verso gli endpoint Microsoft di aggiornamento. Se DNS, proxy o firewall interferiscono con HTTP(S), il dispositivo non riuscirà a scaricare il pacchetto anche se l’anello è corretto.

Se uno solo di questi aspetti è mal configurato (o il firmware di partenza è troppo vecchio per eseguire in modo affidabile l’auto‑update), il ciclo automatico salta e il dispositivo resta ancorato alla vecchia build.

Cause più comuni

  • Criteri sovrapposti: un profilo Intune o una policy OEM che imposta aggiornamenti posticipati o disattiva l’auto‑installazione annulla l’effetto del ring General.
  • Maintenance window troppo stretta o orario fuori fuso: la finestra non copre download (che può arrivare a ~1 GB), installazione e riavvio.
  • Connettività limitata: blocco DNS/HTTP(S) verso i domini di update (*.teams.microsoft.com, update.teams.microsoft.com, windowsupdate.com, download.microsoft.com) su TCP 80/443.
  • Baseline obsoleta: alcune build molto vecchie non riescono a gestire correttamente la catena di aggiornamenti differenziali; l’auto‑update riparte dopo un salto manuale alla baseline più recente (es. 202406 xxxx).
  • Orologio non sincronizzato: uno scarto NTP > 5 minuti invalida TLS e impedisce la negoziazione sicura del download.
  • Stato energetico: dispositivo non alimentato durante la finestra o in standby profondo; i Rooms possono sospendere rete e activity quando non in uso.
  • Proxy con ispezione SSL o autenticazione obbligatoria: blocca o interrompe gli stream dei pacchetti di update.
  • Reset o riavvii forzati frequenti: fanno ripartire il timer dell’anello e ritardano oltre i 30 giorni.

Checklist rapida per capire da dove partire

  1. Verifica nel TAC che il dispositivo sia davvero in General e che l’auto‑update sia abilitato.
  2. Controlla se profili Intune o criteri OEM impongono finestre o rinvii.
  3. Esegui test DNS/HTTP dal segmento di rete del device verso i domini Microsoft.
  4. Valuta la baseline: se è molto vecchia, esegui un aggiornamento manuale all’ultima build disponibile.
  5. Scarica e analizza i log dal TAC per confermare la causa (download fallito, install error, version mismatch, ecc.).

Soluzioni e verifiche consigliate

Confermare la configurazione dell’anello di update

Obiettivo: assicurarsi che il ring assegnato e il criterio di update non siano sovrascritti da altre policy.

  • Nel Teams Admin Center, apri la sezione Teams devices, seleziona il tipo (Phones o Teams Rooms on Android), individua il dispositivo e verifica:
    • Update policy associata: deve essere General e Automatically download and install updates deve essere On.
    • Nessuna opzione di posticipo superiore a ~30 giorni.
  • In Intune (se usato), controlla:
    • Profili Device Configuration o OEMConfig che impostano finestre di aggiornamento o posticipi.
    • Assegnazioni: il dispositivo potrebbe ereditare policy da un group non previsto.

Segnale di problema: nel log vedi richieste periodiche di controllo versione ma nessun download effettivo; frequentemente è un criterio che impedisce la fase di install.

Test di connettività

Obiettivo: escludere problemi di DNS, proxy o firewall verso gli endpoint di aggiornamento.

Esegui dal segmento di rete del dispositivo (o da un host nella stessa VLAN) i seguenti test:

# Risoluzione DNS
nslookup update.teams.microsoft.com
nslookup download.microsoft.com
nslookup windowsupdate.com

Test reachability TCP

Windows

Test-NetConnection update.teams.microsoft.com -Port 443
Test-NetConnection download.microsoft.com -Port 443

Linux/macOS

curl -I [https://update.teams.microsoft.com/](https://update.teams.microsoft.com/)
curl -I [https://download.microsoft.com/](https://download.microsoft.com/) 

Dovresti ottenere risposte DNS coerenti e codici HTTP 200/3xx. Se ricevi time‑out o reset, verifica il firewall o un eventuale proxy con ispezione SSL.

Finestra di manutenzione

Obiettivo: garantire che la manutenzione copra l’intero ciclo di update.

  • Controlla che l’orario della finestra sia espresso nel fuso del dispositivo.
  • Dimensiona la durata per coprire download (fino a ≈1 GB) + installazione + riavvio. In ambienti con banda limitata valuta 60–120 minuti.
  • Assicurati che telefono/room sia collegato all’alimentazione e non entri in standby profondo durante l’installazione.

Allineare la baseline del firmware

Se i device sono fermi a 202401 xxxx o versioni ancora precedenti, applica una volta l’ultima build disponibile (es. 202406 xxxx) in manuale dal TAC. Questo resetta la catena degli aggiornamenti e sblocca l’auto‑update futuro. Dopo il salto di baseline, rimetti il dispositivo nell’anello desiderato e monitora il successivo ciclo automatico.

Analisi dei log

Dove trovare i log: dal TAC apri il dispositivo → menu MoreDownload logs. Ottieni un archivio ZIP.

File da aprire prima: TeamsPhoneUpdate.log o TeamsAndroidUpdate.log (i nomi possono variare di poco a seconda del vendor). Eventuali file aggiuntivi utili includono DeviceManagement.log e Network.log.

Parole chiave da cercare:

  • FirmwareUpdate, UpdateCheck, UpdateAvailable, CurrentVersion, TargetVersion
  • DownloadStart, DownloadFailed, HashMismatch, HTTP 407/403/502, TLSHandshake
  • InstallStart, InstallError, RebootScheduled, MaintenanceWindow
  • VersionMismatch, PolicyOverride, Ring=General/Preview

Mappa rapida errori → azione

Messaggio/PatternSignificato probabileAzione consigliata
DownloadFailed (HTTP 407)Proxy richiede autenticazioneEscludi i domini di update dall’autenticazione o consenti traffico anonimo
DownloadFailed (TLSHandshake)Ispezione SSL o orologio fuori syncDisattiva inspection per i domini Microsoft e sincronizza NTP
InstallError (InsufficientSpace)Spazio storage insufficienteRiavvia, libera cache, riduci log conservati, pianifica manutenzione
MaintenanceWindow too shortFinestra non sufficienteEstendi la durata e mantieni il device alimentato
PolicyOverride: AutoInstall=falsePolicy MDM disabilita auto‑installModifica o rimuovi la policy conflittuale
VersionMismatch after rebootInstallazione non completataControlla alimentazione e log Install; riprova con finestra più lunga

Come leggere gli archivi di log in modo efficiente

Non esiste uno strumento ufficiale denominato “Microsoft Teams Log Analyzer”. Puoi usare strumenti generici come Log Parser Studio (gratuito Microsoft), Notepad++, BareTail o VS Code. Crea ricerche salvate con le parole chiave viste sopra e filtra per timestamp.
Esempi pratici di ricerca

# Regex per estrarre eventi chiave
^.(UpdateCheck|UpdateAvailable|Download(Start|Failed)|Install(Start|Error)|RebootScheduled).$

Trova esito download con codice HTTP

^.DownloadFailed.HTTP\s(4\d\d|5\d\d).*$

Controlla il ring attivo nelle righe di policy

^.Ring=(General|Preview).$

Gap temporali sospetti (> 24h tra tentativi)

(Usa strumenti che calcolano differenze di timestamp o esporta in CSV e analizza)

Buone pratiche aggiuntive

  • Sincronizzazione oraria via NTP (tolleranza <= 5 min). Un orologio sfasato causa errori TLS.
  • Riavvii periodici: programma un riavvio settimanale dal portale (Proactive maintenance) per liberare memoria e applicare update sospesi.
  • Stabilità del timer: evita reset/riavvii forzati nei 30 giorni successivi a un rilascio, altrimenti il ring riparte da zero.
  • Alimentazione: per i Rooms assicurati che l’alimentatore non venga disalimentato da ciabatte smart in orari notturni.
  • Segmentazione di rete: non separare i device in VLAN con policy HTTP più restrittive dei client amministrativi con cui testi.

Procedure guidate

Verificare e correggere i criteri in conflitto

  1. In TAC, apri il dispositivo e annota Update policy e ring attuale.
  2. In Intune, elenca i profili applicati al gruppo del device. Cerca parole chiave come update, maintenance, install, defer.
  3. Rimuovi o correggi le policy che impongono AutoInstall=false o che limitano la finestra oltre le necessità.
  4. Forza un sync del device (da TAC o MDM) e verifica nei log PolicyUpdated.

Forzare un nuovo controllo degli aggiornamenti

Quando l’anello è corretto ma l’auto‑update non scatta, puoi “stimolare” il controllo:

  1. Sposta temporaneamente il dispositivo nell’anello Preview e salva.
  2. Attendi che il device segnali la nuova policy (PolicyUpdated nei log).
  3. Riporta il device in General. Questo toggle forza una nuova valutazione degli update disponibili.

Confermare la rete con un packet capture

Se i test base hanno esito incerto, esegui un packet capture (sul gateway della VLAN o con uno span port) durante la maintenance window e cerca:

  • Richieste HTTPS verso i domini Microsoft di update.
  • Reset dal proxy, handshake TLS falliti, limitazioni di banda.
  • Interruzioni improvvise del flusso prima del termine del download.

Rimettere in pista l’auto‑update partendo da una baseline supportata

  1. Esegui una volta l’aggiornamento manuale all’ultima build disponibile dal TAC.
  2. Riavvia e verifica che la CurrentVersion corrisponda alla target.
  3. Lascia il device in General e monitora: i successivi update dovrebbero tornare automatici.

Azioni rapide consigliate

AzioneDurata stimataEffetto
Aggiornamento manuale all’ultima build~10 min per devicePorta subito alla baseline corretta
Spostare il device in anello Preview, poi di nuovo in General5 minForza un nuovo controllo update
Verifica DNS/HTTP verso update.teams.microsoft.com< 5 minEsclude blocchi di rete

Playbook operativo per flotte numerose

Se gestisci decine o centinaia di dispositivi, evita interventi “a isola”. Applica un playbook ripetibile:

  1. Segmenta l’inventario in tre bucket:
    • OK: già su baseline recente; solo monitoraggio.
    • Stuck: ferme su 202401 xxxx o inferiori; richiedono salto manuale.
    • Unknown: device offline o con ultimo check‑in > 7 giorni; priorità nel riportarli online.
  2. Applica il salto di baseline ai bucket Stuck in ondate, iniziando dai siti con migliore connettività.
  3. Riallinea i criteri: ring General per tutti, auto‑install On, maintenance window coerente col fuso locale.
  4. Monitora con KPI settimanali:
    • % device su ultima o penultima build.
    • % device con tentativi di download falliti (codici 4xx/5xx).
    • Tempo medio tra rilascio e installazione per l’anello General.
  5. Automatizza la diagnostica: uno script che estragga dai log le righe con DownloadFailed, InstallError, PolicyOverride e produca un CSV per priorità d’intervento.

Esempi di comandi utili

Oltre ai test già mostrati, questi snippet tornano utili in diagnosi:
Windows: verificare porte aperte e handshake TLS

# Connessione TCP verso i domini di update
Test-NetConnection update.teams.microsoft.com -Port 443 -InformationLevel Detailed

Verifica catena certificati (richiede OpenSSL installato)

openssl s_client -connect update.teams.microsoft.com:443 -servername update.teams.microsoft.com 

Linux/macOS: latenza, throughput e proxy

# Head request e tempi
curl -I -w '\nConnect: %{timeconnect}s, TLS: %{timeappconnect}s, Total: %{time_total}s\n' https://download.microsoft.com/

Test con proxy (se presente)

https_proxy=[http://user:pass@proxy:3128](http://user:pass@proxy:3128) curl -I [https://update.teams.microsoft.com/](https://update.teams.microsoft.com/) 

Domande frequenti

Perché l’aggiornamento manuale funziona ma l’auto‑update no?
Perché il job manuale ignora temporaneamente alcuni vincoli (finestra, ring delay) e tenta subito download+install. Se un criterio o la rete bloccano la parte automatica, l’operazione manuale avrà successo mentre la schedulazione ricorrente continuerà a fallire.

Quanto deve durare la maintenance window?
Dipende da banda e numero di hop fino alla CDN. Come riferimento conservativo calcola almeno 60 min in siti periferici e 30 min in sedi con buona connettività. Se i log mostrano download interrotti, estendila.

È necessario un riavvio?
Sì, molte installazioni di firmware e app richiedono un riavvio controllato. Pianificalo dentro la finestra per evitare interruzioni.

Come capisco se una policy MDM sta sovrascrivendo il ring?
Nei log cerca PolicyOverride o righe con parametri AutoInstall/MaintenanceWindow impostati diversamente da quanto vedi nel TAC. In Intune verifica l’ordine di applicazione e le assegnazioni ai gruppi.

Posso usare il ring Preview per accelerare?
Sì, come leva temporanea per sbloccare il controllo update. Non lasciarlo però stabile in Preview se vuoi restare su canale General.

Modello di report per documentare il caso

Quando chiudi l’attività, redigi un breve report per tracciare le cause e prevenire recidive. Ecco un esempio sintetico:

SezioneContenuto
AmbitoTeams Phones/Rooms su Android – siti A, B, C
Versioni coinvolteDa 202401 xxxx a 202406 xxxx
Impatto30% fleet non aggiornata oltre 60 giorni
Causa radicePolicy MDM con AutoInstall=false + finestra insufficiente
CorrezioniAllineamento criteri, estensione maintenance, salto baseline manuale
PrevenzioneRiavvio settimanale, monitor KPI, esclusioni proxy

Riepilogo operativo

  • Rivedi i criteri: ring General, auto‑update attivo, niente defer > 30 giorni.
  • Verifica rete: DNS/HTTP verso *.teams.microsoft.com, update.teams.microsoft.com, download.microsoft.com, windowsupdate.com su TCP 80/443.
  • Assicura una finestra reale: fuso orario corretto, durata adeguata, alimentazione garantita.
  • Allinea la baseline con un aggiornamento manuale all’ultima build se sei troppo indietro.
  • Leggi i log: individua DownloadFailed, InstallError, VersionMismatch, PolicyOverride e correggi di conseguenza.
  • Applica le buone pratiche: NTP, riavvio settimanale, evitare reset nel periodo di roll‑out.

Conclusione

Il mancato auto‑update sui Teams Phones e sui Teams Rooms su Android è quasi sempre l’effetto combinato di criteri sovrapposti, connettività parziale o baseline troppo vecchia. Una volta che: (1) riallinei i criteri e garantisci che il ring General possa agire, (2) verifichi la raggiungibilità dei server Microsoft e (3) porti le postazioni all’ultima baseline tramite aggiornamento manuale, il ciclo automatico di ~30 giorni riprende a funzionare in modo regolare. L’ispezione dei log serve a confermare la diagnosi, spiegare i casi limite e documentare le azioni correttive.


Appendice: traccia di lavoro passo‑passo

  1. Elenco dispositivi “stuck” → tag per sito → priorità per connettività.
  2. Verifica criteri TAC/Intune e rimozione conflitti.
  3. Test DNS/HTTP e, se necessario, esclusioni proxy.
  4. Estensione e normalizzazione delle maintenance window.
  5. Salto di baseline manuale sui device con build troppo datate.
  6. Riavvio programmato e controllo post‑update.
  7. Raccolta e parsing log su un campione per validare il fix.
  8. Monitoraggio KPI e chiusura con report.

Strumenti pratici consigliati: Log Parser Studio per query ripetibili sui log, Notepad++/BareTail per letture veloci, VS Code per ricerche regex a progetto, curl e Test-NetConnection per prove di rete.


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