Hai due account Microsoft Teams nello stesso tenant aziendale (es. nome@azienda.org e nome@azienda.it) e vuoi “fonderli” per non perdere tre anni di file, chat e riunioni? Qui trovi cosa è davvero possibile fare oggi, come salvare tutti i dati e come pianificare una migrazione pulita.
Scenario tipico
Un utente dispone di due identità Teams interne allo stesso tenant Azure AD/Microsoft Entra ID, con permessi equivalenti. Il reparto associato all’indirizzo .it
è stato chiuso: la mailbox è già stata disattivata o in corso di disattivazione e l’account Teams collegato rischia di essere eliminato. In quell’account, però, esistono tre anni di attività lavorativa (file nei canali, file delle chat, conversazioni, riunioni, registrazioni, trascrizioni). La domanda è: si possono “unire” i due account in uno solo, conservando tutto?
Cosa è (e non è) possibile fare oggi
La tabella riassume le aspettative più comuni e la realtà operativa in Microsoft 365/Teams quando entrambi gli account appartengono allo stesso tenant.
Cosa si vorrebbe fare | È supportato? | Soluzione praticabile |
---|---|---|
Unire due identità Teams in un’unica utenza (merge completo di file, chat, Team, meeting, impostazioni) | No. Non esiste una funzione nativa di “fusione account” nemmeno all’interno dello stesso tenant Azure AD/Entra. | Non c’è alternativa self‑service. Serve una strategia di migrazione che combina copie manuali e/o strumenti amministrativi controllati dall’IT (eDiscovery/Compliance, backup, tool di migrazione). |
Trasferire file di canale (archiviati in SharePoint del Team) | Sì, manualmente o via SharePoint. | Dal Team sorgente: File → seleziona → “Scarica” o “Apri in SharePoint” → Copia/Sposta in. Nel Team di destinazione: File → Carica. Possibile anche usare le azioni “Sposta in/Copia in” tra siti SharePoint. |
Trasferire file delle chat 1:1/gruppo (archiviati in OneDrive for Business del mittente) | Sì, con intervento manuale o amministrativo. | Individuare la cartella Microsoft Teams Chat Files in OneDrive, scaricare e ricaricare, oppure farne il re‑share dal nuovo account. L’IT può riassegnare la proprietà dei file o copiarli. |
Migrare chat 1:1, chat di canale, reazioni e thread | Non con strumenti integrati per l’utente finale. | L’IT può usare eDiscovery/Content Search o sistemi di backup per esportare chat/Teams messages (output tipico: .zip/.csv) e, se serve, ripubblicare contenuti o conservarli a fini di conformità. Operazione complessa; richiede licenze e ruoli di compliance. |
Trasferire riunioni, registrazioni e trascrizioni | Parziale. | Le riunioni future vanno ricreate/ripianificate da calendario. Le registrazioni (oggi in OneDrive/SharePoint) e le trascrizioni si possono copiare/riassegnare; le riunioni passate restano legate all’organizzatore originale. |
Continuare a ricevere posta su nome@azienda.it | Sì, parzialmente. | L’amministratore può convertire l’indirizzo dismesso in alias dell’account .org o impostare un inoltro; utile per la continuità e le notifiche, ma non “unisce” la cronologia Teams. |
Perché non si possono fondere due account Teams
- Identità ancorata all’Object ID: chat, messaggi, appartenenze a Team, meeting e impostazioni sono legati all’Object ID dell’utente nel directory. Rinominare l’UPN (es. da
.it
a.org
) o spostare licenze non sposta la “storia”. - Backend multipli: i dati di Teams vivono su più workload (Exchange per chat/riunioni, SharePoint per file di canale, OneDrive per file di chat, OneNote, Viva/Loop, ecc.). Un “merge” integrale richiederebbe riallineare tutti questi archivi mantenendo riferimenti, permessi e metadati: funzione non disponibile.
- Compliance & conservazione: policy di conservazione, eDiscovery, legal hold e audit sono progettati per garantire integrità storica; una fusione distruttiva rischierebbe di alterare la prova documentale.
Strategia di migrazione consigliata
La strategia vincente è un soft merge: migri quanto serve per la continuità operativa e per gli obblighi legali, poi disponi l’account duplicato in modo ordinato. Ecco il flusso raccomandato.
Pianificazione ad alta quota
- Finestra di attività: pianifica la migrazione quando l’account
.it
è ancora attivo. Evita periodi di picco. - Inventario: elenca Team critici, canali, cartelle, file “vivi”, chat operative, riunioni e registrazioni da preservare.
- Coinvolgimento IT: avvia un ticket verso l’IT/Amministratori M365 per abilitare gli strumenti necessari (eDiscovery, accesso SharePoint, eventuale ruolo OneDrive admin, policy di conservazione).
- Comunicazione: informa stakeholder e colleghi del passaggio (nuovo indirizzo, cosa cambia per condivisioni e riunioni).
Passi rapidi lato utente
- File canali: dal Team “sorgente” → scheda File → scarica le cartelle chiave o apri in SharePoint e usa Sposta in/Copia in verso il sito del Team “destinazione”.
- File chat: in OneDrive dell’account
.it
apri la cartella Microsoft Teams Chat Files, scarica ciò che serve e ricaricalo su OneDrive dell’account.org
. In alternativa, ri‑condividi i file dal nuovo account per rigenerare permessi e link. - Chat critiche: salva localmente messaggi/decisioni chiave (copia‑incolla in OneNote, esportazione in PDF, screenshot) o usa un flow Power Automate per archiviare automaticamente gli highlight in OneNote/SharePoint.
- Riunioni: per le riunioni future di cui eri organizzatore con l’account
.it
, annulla e ripianifica dal calendario dell’account.org
; aggiorna il link di Teams.
Passi amministrativi (IT)
- File canali (SharePoint): abilita ai responsabili l’accesso ai siti interessati. Valuta Move/Copy a livello di libreria/cartella per ridurre tempi di download/upload e preservare versioni quando possibile.
- OneDrive (file chat): nomina un OneDrive admin per l’account
.it
e, se opportuno, riassegna proprietà dei file al nuovo account o effettua una copia controllata. - Chat e messaggi: tramite eDiscovery/Content Search effettua una ricerca su chat/Teams messages dell’utente
.it
; esporta l’output (tipicamente .zip/.csv per Teams messages, .pst per email e .zip per SharePoint). Conserva gli export in un’area protetta; solo se necessario, ripubblica estratti rilevanti in un sito di archivio interno. - Registrazioni e trascrizioni: identifica dove risiedono (OneDrive dell’organizzatore o SharePoint del canale); copia/riassegna le registrazioni essenziali secondo le policy.
- Alias e identità: se richiesto, aggiungi
nome@azienda.it
come alias di posta all’account.org
o configura un redirect. Aggiorna la SIP/ProxyAddress se necessario per le chiamate/Presence. - Deprovisioning controllato: metti in soft‑delete l’account
.it
solo dopo verifica di completezza, rispettando retention/hold e tempi di conservazione aziendali.
Come migrare i file in modo efficiente
File dei canali (SharePoint)
I file condivisi nei canali di un Team risiedono nelle librerie del sito SharePoint del Team. Tre approcci pratici:
- Scarica → Carica: semplice e sicuro per cartelle piccole o sporadiche. Pro: controllo totale. Contro: tempi di rete, possibile perdita di versioni e metadati (Creato da/Modificato da si aggiornano).
- “Sposta in/Copia in” da SharePoint: dal sito sorgente seleziona cartelle/file → Copia in o Sposta in → scegli il sito/libreria di destinazione. Pro: più rapido e con una migliore gestione delle versioni. Contro: attenzione alle personalizzazioni e alle colonne/metadati non compatibili.
- Sincronizzazione client OneDrive: sincronizza entrambe le librerie sul PC e trascina le cartelle da una all’altra. Pro: esperienza familiare. Contro: carico locale elevato, attenzione allo spazio su disco.
Nota: le condivisioni esterne e i link pubblici non si trasferiscono automaticamente. Dopo la migrazione, ricrea i link necessari e comunica i nuovi URL.
File delle chat (OneDrive)
I file inviati nelle chat 1:1 e 1:N sono salvati nella cartella Microsoft Teams Chat Files del OneDrive del mittente, con permessi condivisi verso i partecipanti alla chat. Per spostarli:
- Scarica dal OneDrive dell’account
.it
e ricarica nel OneDrive dell’account.org
nelle cartelle corrispondenti; poi ricondividi con i colleghi. - Oppure, chiedi all’IT di riassegnare proprietà e permessi, evitando passaggi manuali massivi.
Chat, thread e messaggi: cosa si può davvero migrare
Non esiste un pulsante per “trasportare” le chat nella timeline del nuovo utente. Le strade percorribili sono:
- Conservazione forense: l’IT usa eDiscovery/Compliance per esportare chat, menzioni e allegati a fini legali o di audit (output consultabile offline). È la scelta corretta quando serve prova documentale.
- Ripubblicazione selettiva: per knowledge di lungo periodo (es. decisioni, step operativi), crea pagine Wiki/OneNote o documenti in SharePoint che sintetizzino le conversazioni chiave, collegando gli allegati pertinenti.
- Archivi personali: per appunti individuali, salva PDF/screenshot o automatizza con Power Automate (es. “quando contrassegno un messaggio in Teams, crea una pagina in OneNote”).
Riunioni, registrazioni e trascrizioni
- Riunioni future: devono essere ripianificate dal nuovo account (il link cambia). Se il meeting è ricorrente, annulla la serie e ricreala.
- Registrazioni: oggi sono in OneDrive (riunioni private) o SharePoint (canali). Copiale o riassegnale; verifica che i partecipanti chiave mantengano l’accesso.
- Trascrizioni e note: copia i file correlati nelle stesse sedi in cui conservi le registrazioni o centralizzali in un sito “Archivio progetti”.
Identità, alias e rinomina UPN: cosa cambia davvero
Aggiungere l’alias nome@azienda.it
all’account .org
o rinominare l’UPN garantisce continuità della posta e delle notifiche, ma non unisce le cronologie di Teams. Alcuni esempi di attività amministrative (semplificati):
# Aggiunta alias e-mail (Exchange Online PowerShell)
Set-Mailbox -Identity nome@azienda.org -EmailAddresses @{add="nome@azienda.it"}
Impostare forward dal vecchio indirizzo (se mailbox attiva)
Set-Mailbox -Identity nome@azienda.it -ForwardingSMTPAddress nome@azienda.org -DeliverToMailboxAndForward $true
Accesso amministrativo al OneDrive dell'utente .it (SharePoint Online PowerShell)
Set-SPOUser -Site https://tenant-my.sharepoint.com/personal/nomeaziendait -LoginName admin@tenant.onmicrosoft.com -IsSiteCollectionAdmin $true
Avvertenza: questi comandi sono solo esempi; l’IT deve valutare prerequisiti, ruoli RBAC e policy di sicurezza prima di eseguirli in produzione.
Limiti, rischi e “trappole” da evitare
- Falsa aspettativa di merge: ad oggi non c’è fusione “vera” di due identità Teams; qualsiasi rinomina o spostamento di licenza non cambia l’Object ID di origine dei dati.
- Permessi e link: muovere file può rompere link condivisi e scadenze di accesso. Prevedi un piano di ri‑condivisione.
- Metadati: con il download/upload perdi spesso Creato da/Modificato da e talvolta le versioni; con Sposta in/Copia in preservi meglio ma non sempre tutto.
- Conservazione/Retention: verifica legal hold e criteri di conservazione prima di cancellare o spostare dati. Le sanzioni per non conformità possono superare di molto il costo di una migrazione accurata.
- Tempistiche: alcune organizzazioni eliminano gli account entro giorni. Anticipa l’export e stabilisci una finestra di decommissioning “dopo verifica”.
- Meeting passati: gli inviti storici e la loro chat associata rimangono riferiti all’organizzatore originale; non tentare workaround rischiosi.
Checklist operative
Per l’utente
- Elenca i Team e i canali con cui lavori ogni giorno.
- Segna i file “vivi” e le cartelle critiche: spostale in anticipo.
- Salva le conversazioni che contengono decisioni importanti.
- Riprogramma le riunioni future come organizzatore con l’account
.org
. - Avvisa i colleghi del cambio account e aggiorna le firme e i profili.
Per l’IT
- Abilita gli accessi necessari (SharePoint/OneDrive admin, ruoli eDiscovery/Compliance).
- Esegui Content Search su Teams messages, esporta e custodisci gli output.
- Conduci migrazioni SharePoint mirate (Sposta/Copia) per i siti principali.
- Riassegna proprietà OneDrive per i file di chat essenziali.
- Configura alias/redirect e aggiorna attributi SIP/ProxyAddress se usati in voce/telefoni.
- Applica un deprovisioning con checklist di verifica e log di controllo.
Verifiche di successo post‑migrazione
- Accesso ai file: l’utente apre senza errori le cartelle e i documenti critici dai Team corretti.
- Condivisioni esterne: i partner possono ancora accedere ai materiali condivisi (oppure hanno ricevuto nuovi link).
- Riunioni: gli inviti futuri mostrano il nuovo organizzatore e il link Teams è attivo.
- Ricerca: parole chiave importanti portano ai documenti corretti anche dal nuovo account.
- Compliance: export eDiscovery archiviati in area sicura; eventuali legal hold aggiornati.
Modello di richiesta all’IT
Puoi copiare e adattare questo testo per aprire un ticket interno:
Oggetto: Migrazione dati da account Teams
nome@azienda.it
anome@azienda.org
Buongiorno, il reparto XYZ è stato chiuso e l’account
nome@azienda.it
verrà dismesso. Chiedo supporto per:
- Esportazione conservativa di chat/Teams messages e registrazioni meeting (eDiscovery/Compliance).
- Migrazione file nei Team A/B/C e in OneDrive (cartella Microsoft Teams Chat Files).
- Impostazione alias
nome@azienda.it
sull’accountnome@azienda.org
(o redirect).- Finestra di deprovisioning e verifica post‑migrazione.
Grazie.
Domande frequenti
Posso rinominare l’account .it
in .org
per “fondere” i dati?
No: la rinomina dell’UPN o l’aggiunta di un alias non spostano chat e appartenenze, che restano agganciate all’Object ID originale.
Esistono tool di terze parti per migrare le chat?
Ci sono strumenti specializzati che promettono migrazioni più profonde, ma richiedono permessi elevati e una valutazione attenta di sicurezza, costi, tempi e compliance. Coinvolgi sempre l’IT e il legale.
Che fine fanno le registrazioni delle riunioni?
Se l’account .it
era organizzatore o registratore, le registrazioni sono in OneDrive/SharePoint del tenant. Possono essere copiate/riassegnate secondo le policy interne.
Quanto tempo ho prima che l’account venga eliminato?
Dipende dalla policy aziendale. Agisci subito: completa export e migrazione prima del deprovisioning definitivo e concorda una finestra di “soft‑delete”.
Posso continuare a usare l’indirizzo .it
come alias?
Sì, l’IT può aggiungerlo come alias o impostare un inoltro; utile per la continuità ma non influisce sulla cronologia di Teams.
La migrazione interrompe i flussi Power Automate o app collegate?
Potenzialmente sì. Verifica con il proprietario dei flussi/app e, se necessario, ricrea le connessioni con il nuovo account.
Best practice per una migrazione senza stress
- Agisci presto: proteggi i dati chiave (file, chat, registrazioni) prima della disattivazione.
- Prioritizza: migra il contenuto “vivo”; archivia il resto per consultazione o compliance.
- Automatizza dove possibile: usa “Sposta/Copia” in SharePoint e flussi semplici per ridurre gli sforzi manuali.
- Documenta: mantieni un log delle azioni e delle decisioni di migrazione.
- Comunica: informa i team su nuovi percorsi dei file e su eventuali link aggiornati.
Conclusione
Al momento non è possibile fondere due account Microsoft Teams nello stesso tenant in un’unica identità con timeline unificata. La via concreta è una migrazione mirata: sposta file (SharePoint/OneDrive), conserva chat e meeting con strumenti di Compliance/eDiscovery se necessario, ri‑pianifica le riunioni future e imposta alias/redirect per la continuità. Con una checklist chiara e il coinvolgimento dell’IT, puoi salvaguardare la storia del lavoro svolto e ripartire con un unico account senza perdere contenuti importanti.
In sintesi operativa
- Esporta subito i file dall’account a rischio
.it
e metti in sicurezza le registrazioni. - Salva localmente messaggi o decisioni chiave (OneNote/PDF/screenshot o flusso automatizzato).
- Apri ticket con l’IT per eDiscovery, riassegnazioni OneDrive e migrazioni SharePoint.
- Monitora eventuali novità di prodotto e, a fine lavori, disattiva l’account duplicato dopo le verifiche.