Microsoft Teams desktop: come rimuovere l’“organizzazione vuota” dall’elenco dei tenant e correggere l’errore di switch account

Su Microsoft Teams per desktop può comparire nell’elenco delle organizzazioni un elemento “vuoto” con icona di avviso che genera un errore durante lo switch. In questa guida spieghiamo perché accade, come risolvere subito e come prevenire il ritorno del problema con procedure dettagliate per Windows e macOS.

Indice

Che cos’è l’“organizzazione vuota” in Microsoft Teams

Nel selettore di organizzazioni (il menu in alto a destra, accanto all’avatar profilo) può apparire una voce senza nome, spesso accompagnata da un indicatore “problemi”. Alla selezione viene mostrato l’errore in inglese:

“Oops! We have run into issues while switching to the selected account or org.”

Il sintomo è tipico di un’incongruenza tra i dati locali del client (cache, token di autenticazione e lista dei tenant a cui l’utente aveva accesso come membro o come guest) e lo stato reale dell’identità nel cloud Microsoft (Entra ID, ex Azure AD). La voce “fantasma” è una entry corrotta o obsoleta dell’elenco organizzazioni salvato in locale.

Soluzione rapida e non invasiva (quella che ha risolto il caso)

Questa sequenza forza il refresh dei token e dell’elenco organizzazioni senza interventi manuali sulla cartella profilo:

  1. Esci completamente da Teams: Profilo → Sign out (Disconnetti).
  2. Chiudi l’applicazione: assicurati che l’icona sparisca dall’area di notifica; se necessario termina il processo da Gestione Attività (Windows) o con ⌘Q su macOS.
  3. Riavvia il PC (opzionale ma consigliato per liberare eventuali processi residui).
  4. Accedi di nuovo con l’account principale.

All’accesso, Teams rigenera i token, rilegge le appartenenze effettive e ricostruisce la lista dei tenant visibili; l’entry “vuota” scompare se causata da dati di sessione corrotti.

Perché compare: cause comuni

  • Token scaduti o incoerenti (SSO/WAM su Windows, token WebView su macOS). Un logout completo invalida i token e ripulisce lo stato.
  • Inviti guest scaduti o tenant rimossi/rinominati. Se eri stato invitato come ospite in un altro tenant, la sua eliminazione o rinomina può lasciare riferimenti orfani nel profilo locale.
  • Migrazioni tra “Teams classico” e “nuovo Teams”. Cambi di motore (WebView2) o di percorso dei dati possono lasciare cache non allineate.
  • Residuati di profili multipli in “Accesso a lavoro o scuola” (Windows) o account aggiuntivi in macOS che interferiscono con la selezione dell’organizzazione.

Altre azioni utili se il problema si ripresenta

Se il semplice ciclo di disconnessione/chiusura/riavvio non è sufficiente, procedi con le opzioni seguenti. Segui l’ordine dall’approccio meno invasivo a quello più “drastico”.

ObiettivoPassi dettagliati
Svuotare completamente i dati locali di TeamsChiudi Teams. Premi Win + R → digita %appdata%\Microsoft\Teams → OK. Elimina l’intera cartella Teams. Controlla anche %localappdata%\Microsoft\Teams (se presente) ed elimina la cartella relativa. Riavvia e accedi di nuovo. Nota: su alcune installazioni del “nuovo Teams” potrebbe esistere una cartella sotto %localappdata%\Packages\MSTeams_8wekyb3d8bbwe: se presente, rimuovi i contenuti di LocalCache dopo aver chiuso l’app.
Verificare credenziali e inviti esterniAssicurati di usare l’account giusto. Inviti guest scaduti o un tenant ospite eliminato possono lasciare riferimenti non più validi che il client tenta comunque di mostrare.
Confronto su Teams WebApri teams.microsoft.com (meglio in finestra privata). Se l’organizzazione vuota non compare nel Web, il problema è circoscritto al client desktop.
Segnalare a MicrosoftUsa il menu Help → Give feedback oppure apri un ticket dal portale amministrativo. Allega screenshot e log dell’app per facilitare la diagnosi.

Procedure passo‑passo per Windows

<h3>Logout profondo e refresh dell’elenco organizzazioni</h3>
<ol>
  <li>In Teams, clicca sull’avatar → <strong>Sign out</strong>.</li>
  <li>Attendi la chiusura. Se l’icona resta nella tray, clic destro → <em>Exit</em> o termina i processi <em>Teams</em> e <em>ms-teams</em> da Gestione Attività.</li>
  <li>Facoltativo: <strong>riavvia Windows</strong>.</li>
  <li>Riapri Teams e <strong>autenticati</strong>. Verifica il selettore delle organizzazioni.</li>
</ol>

<h3>Pulizia completa dei dati locali (cache, IndexedDB, sessioni)</h3>
<p>Questa azione elimina cache e stato locale; al riavvio l’app ricostruisce tutto da zero.</p>
<ol>
  <li>Chiudi Teams.</li>
  <li>Apri <strong>Win + R</strong> → inserisci <code>%appdata%\Microsoft\Teams</code>.</li>
  <li>Seleziona e <strong>elimina</strong> l’intera cartella <code>Teams</code> (inclusi sottocartelle come <code>Cache</code>, <code>IndexedDB</code>, <code>Local Storage</code>, <code>blob_storage</code>).</li>
  <li>Controlla anche <code>%localappdata%\Microsoft\Teams</code> e rimuovi eventuali residui.</li>
  <li>Riavvia Windows, apri Teams e accedi.</li>
</ol>
<p><strong>Tip:</strong> in ambienti con <em>nuovo Teams</em> distribuito tramite Store, se la cartella <code>%localappdata%\Packages\MSTeams_8wekyb3d8bbwe</code> è presente, chiudi l’app e svuota <code>LocalCache</code>. Non è sempre necessario, ma può aiutare quando permangono riferimenti fantasma.</p>

<h3>Controllare “Accesso a lavoro o scuola”</h3>
<ol>
  <li>Vai in <strong>Impostazioni → Account → Accesso a lavoro o scuola</strong>.</li>
  <li>Se vedi account secondari che non usi più (specie di tenant ospiti), selezionali e <strong>Disconnetti</strong>.</li>
  <li>Riavvia e poi accedi a Teams.</li>
</ol>
<p>Questo passaggio rimuove identità collegate a livello di sistema che possono confondere il Single Sign-On del client.</p>

<h3>Credenziali generiche (opzionale e avanzato)</h3>
<p>In alcuni casi estremi, residui nel <strong>Gestore credenziali</strong> possono creare conflitti. Procedi con cautela:</p>
<ol>
  <li>Apri <em>Pannello di Controllo → Gestione credenziali</em> → <em>Credenziali Windows</em>.</li>
  <li>Valuta l’eventuale presenza di voci Microsoft obsolete legate a Teams/Office (es. ADAL/MSAL). <strong>Non rimuovere indiscriminatamente</strong>: eliminare credenziali sbagliate può impattare altre app.</li>
</ol>

Procedure passo‑passo per macOS

Logout e chiusura completa

  1. In Teams, Profilo → Sign out.
  2. Chiudi l’app con ⌘Q e verifica che non resti attiva nel Dock.
  3. Riavvia il Mac (opzionale ma utile).
  4. Riapri Teams e accedi.
<h3>Pulizia dati locali di Teams su macOS</h3>
<p>Rimuovi le cartelle utente che contengono cache e stato applicativo:</p>
<ol>
  <li>Con Teams chiuso, nel Finder premi <strong>⇧⌘G</strong> (Vai alla cartella) e incolla <code>~/Library/Application Support/Microsoft/</code>.</li>
  <li>Elimina la cartella <strong>Teams</strong> (se presente).</li>
  <li>Se utilizzi il <em>nuovo Teams</em>, può esistere (a seconda della versione) la cartella del container applicativo, ad esempio <code>~/Library/Containers/</code> con nome che contiene <code>com.microsoft.teams</code>. Se presente e dopo backup, rimuovi i dati di cache al suo interno.</li>
  <li>Riavvia macOS e poi accedi a Teams.</li>
</ol>

<h3>Account e profili macOS</h3>
<p>Controlla in <strong>Impostazioni di Sistema → Utenti e Gruppi</strong> e in <strong>Internet Accounts</strong> la presenza di account aziendali/educational secondari non più in uso; rimuoverli può evitare conflitti con l’SSO.</p>

Verifica su Teams Web per isolare il problema

Apri teams.microsoft.com (preferibilmente in finestra privata o in un profilo del browser “pulito”). Se nel Web la lista tenant è corretta e non compare l’organizzazione “vuota”, la causa è quasi certamente locale al client desktop. Questa prova è utile prima di passare a interventi più invasivi.

Note tecniche e comportamento dei dati

  • Dove risiede l’elenco organizzazioni: in parte nei token di autenticazione (MSAL/SSO) e in parte in file locali (cache, IndexedDB, local storage) nelle cartelle utente di Teams.
  • Perché il logout basta spesso: disconnettersi invalida i token, costringendo il client a richiedere uno scope aggiornato delle appartenenze in Entra ID e a rigenerare l’elenco organizzazioni.
  • Effetto di rinomina/eliminazione di tenant: quando un tenant esterno cambia nome o viene eliminato, la relativa voce può rimanere memorizzata localmente fino al successivo refresh/invalidazione.
  • Ruolo di “Accesso a lavoro o scuola” (Windows): le identità connesse a livello di OS possono influenzare la scelta dell’account in Teams. Tenere pulita questa sezione evita conflitti di token.

Quando aprire un ticket: cosa includere

Se l’“organizzazione vuota” persiste nonostante i passaggi sopra, prepara una segnalazione efficace:

  • Screenshot del selettore organizzazioni con la voce “vuota”.
  • Data e ora dell’errore e fuso orario.
  • Versione di Teams (nuovo/classico) e sistema operativo (Windows/macOS, versione).
  • Log dell’app: usa la scorciatoia da tastiera per esportare i log (disponibile nel client desktop). Allegali al ticket.
  • Elenco delle azioni già tentate (logout, pulizia cartelle, verifica su Web, rimozione account secondari).

Domande frequenti

Una semplice cancellazione della sola cartella Cache risolve?

A volte sì, ma non sempre. La voce “vuota” può essere legata a dati oltre la sola cache (ad esempio IndexedDB o lo stato dei token). Per questo la disconnessione completa seguita dalla riapertura dell’app è spesso più efficace e meno invasiva. Rimuovere le cartelle di Teams comporta rischi?

I dati locali vengono ricreati all’avvio. Potresti dover reimpostare preferenze personali (tema, layout), ma non perdi chat o file perché risiedono nel cloud Microsoft 365. Posso evitare interventi manuali sui file?

Sì: disconnettersi, chiudere l’app e rientrare è la soluzione consigliata e sufficiente nella maggior parte dei casi. La cancellazione delle cartelle è un passo “di forza” solo se il problema si ripresenta. Il problema è legato a un profilo ospite che non uso più. Come pulirlo “alla radice”?

Se non ti serve più l’accesso guest, chiedi al proprietario del tenant di revocare la tua appartenenza oppure rimuovi l’organizzazione dalla tua pagina account Microsoft (sezione Organizzazioni). Dopo la rimozione, esegui il ciclo logout/chiusura/riavvio in Teams. È un problema del “nuovo Teams”?

No, non esclusivamente. Può accadere sia sul client classico sia sul nuovo. La radice è quasi sempre un disallineamento di token e cache, indipendente dal “flavor” del client.

Best practice per prevenire il ritorno dell’errore

  • Accetta o rifiuta gli inviti guest tempestivamente: gli inviti lasciati scadere tendono a generare riferimenti “zombie”.
  • Evita account duplicati in Windows (Accesso a lavoro o scuola) e su macOS (Account Internet). Mantieni solo quelli necessari.
  • Usa profili separati nel browser quando lavori su Teams Web con identità diverse.
  • Aggiorna regolarmente Teams per ereditare correzioni sul flusso di autenticazione.
  • Non terminare bruscamente il processo (ad es. spegnimenti improvvisi): riduce il rischio di lasciare database locali in stato incoerente.

Checklist rapida di troubleshooting

  • Logout → chiudi l’app → riavvia (facoltativo) → login.
  • Controllo su Web: in finestra privata l’org “vuota” non c’è? È un problema del client desktop.
  • Elimina %appdata%\Microsoft\Teams e, se presente, %localappdata%\Microsoft\Teams (Windows). Su macOS rimuovi ~/Library/Application Support/Microsoft/Teams.
  • Rimuovi account secondari in Accesso a lavoro o scuola (Windows) o negli Account Internet (macOS).
  • Se persiste, raccogli log e apri ticket all’IT/Microsoft.

In sintesi

L’“organizzazione vuota” nel selettore di Microsoft Teams è quasi sempre effetto di dati di sessione corrotti (cache e token fuori sincrono con lo stato reale di Entra ID). La soluzione più efficace e indolore è disconnettere l’account, chiudere completamente l’app e rientrare: ciò forza il refresh dell’elenco organizzazioni memorizzato localmente ed elimina l’entry corrotta. Se il problema dovesse ricomparire, la pulizia manuale della cartella %appdata%\Microsoft\Teams (e percorsi equivalenti) e la rimozione di account secondari collegati al sistema operativo sono le contromisure definitive. Un rapido confronto con la versione Web consente di isolare l’origine e accelerare la diagnosi.

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