Dopo il passaggio alla nuova app di Microsoft Teams molti utenti notano più processi Teams.exe e msedgewebview2.exe nel Task Manager. È un comportamento previsto: in questa guida spiego come funziona l’architettura, a cosa servono i singoli processi e come ottimizzare CPU e RAM senza perdere notifiche.
Contesto e obiettivo
La nuova versione di Microsoft Teams adotta un modello architetturale diverso rispetto all’edizione precedente. Il risultato visibile è la presenza di più processi con lo stesso nome o con nomi affini. Questo articolo chiarisce:
- Perché vengono creati vari processi e come interagiscono tra loro.
- Quali sono quelli essenziali e quali è meglio non terminare.
- Come distinguere i processi nel Task Manager e diagnosticarne l’impatto.
- Quali impostazioni applicare per ridurre il carico sul sistema senza rinunciare a funzionalità chiave.
Architettura della nuova app
La nuova app desktop di Microsoft Teams utilizza il runtime di Microsoft Edge denominato WebView2. In pratica, l’interfaccia e le funzionalità sono erogate come se fossero pagine e componenti di un browser, ma integrate nell’applicazione nativa. Per ottenere stabilità e reattività, questa piattaforma adotta un’architettura a processi multipli: invece di un unico processo monolitico, l’app suddivide il lavoro in più processi isolati (per esempio interfaccia principale, rendering delle chat, chiamate, riunioni, notifiche, servizi multimediali, rete e accelerazione grafica).
Concetto di isolamento dei carichi
Ogni area funzionale (una chat “pop‑out”, una riunione, la rubrica, il calendario, una scheda app) vive all’interno di un renderer separato. Se un singolo renderer si blocca, l’app continua a funzionare e gli altri componenti restano operativi. L’isolamento migliora anche la sicurezza: i contenuti sono eseguiti in processi con privilegi limitati e in una sandbox separata dal processo principale.
Relazione con il runtime del browser
Il runtime di Edge fornisce servizi a valle per la nuova app. Nel Task Manager questo si traduce nella comparsa di più istanze di msedgewebview2.exe oltre a una o più istanze di Teams.exe. È normale vedere processi con ruoli differenti, ad esempio:
- Processo “browser” del runtime, che orchestra gli altri.
- Renderer dedicati a chat, riunioni, finestre pop‑out e schede.
- Processo GPU per l’accelerazione grafica.
- Servizi di utilità come rete, audio, cattura schermo o decodifica video.
Che cosa fanno i processi
La tabella seguente riassume i ruoli tipici che potresti osservare. Le denominazioni sono quelle visibili nel Task Manager o nella colonna “Riga di comando”.
| Processo | Ruolo primario | Segnali nel Task Manager | Quando si moltiplica | Terminarlo è sicuro | Impatto se chiuso |
|---|---|---|---|---|---|
Teams.exe (principale) | Avvio dell’app, orchestrazione, frame dell’interfaccia, gestione finestre e integrazioni di sistema. | Consumo CPU basso a riposo; colonna “Riga di comando” senza flag --type tipici di Chromium. | Resta uno, salvo istanze utente separate o più profili. | No, salvo chiusura completa con comando “Esci”. | Chiusura dell’app, perdita delle notifiche in tempo reale fino al riavvio. |
Teams.exe (finestre ausiliarie) | Gestione di finestre staccate, pop‑out o strumenti specifici. | Più PID con dimensione memoria moderata. | Quando apri chat in finestre separate o più viste contemporanee. | Sconsigliato. Si chiude la finestra associata. | Perdita della specifica vista; l’app resta attiva. |
msedgewebview2.exe (browser) | Coordinamento dei renderer e dei servizi del runtime. | Colonna “Riga di comando” con --type=browser e cartella dati dedicata a Teams. | Di norma uno per sessione dell’app. | No, componente fondamentale del runtime. | Chiude o destabilizza la sessione di Teams in corso. |
msedgewebview2.exe (renderer) | Rendering di chat, meeting, pannelli laterali, app e schede. | --type=renderer in “Riga di comando”; aumento quando apri più conversazioni o riunioni. | Una o più istanze per vista attiva o componente pesante. | Non consigliato; al massimo se bloccato. | La vista si ricarica o si chiude; il resto dell’app continua. |
msedgewebview2.exe (gpu) | Accelerazione grafica e compositing dell’interfaccia. | --type=gpu-process in “Riga di comando”; uso GPU durante meeting o condivisione. | Di solito uno; può riavviarsi dopo driver reset. | No, essenziale per prestazioni video. | Scadimento grafico, balzi CPU, possibili glitch video. |
msedgewebview2.exe (rete e utilità) | Servizi di rete, audio, cattura, sandbox multimediale. | --type=utility o --service-sandbox-type nella “Riga di comando”. | Varia in base a chiamate, condivisione, download. | Non consigliato. | Interruzioni in chiamata, upload/download instabili. |
| Processi di notifica in background | Ricezione notifiche push, presenza, sincronizzazioni leggere. | Attivi anche con la finestra chiusa se è abilitata la permanenza in background. | Uno o pochi; rimangono residenti dopo “X”. | Meglio usare “Esci” dal menu dell’app. | Perdita notifiche finché non riapri Teams. |
Collegamento e dipendenze tra i processi
I processi lavorano a strati. Il processo principale dell’app crea e governa il runtime, che a sua volta genera i renderer e i servizi necessari. Le comunicazioni avvengono tramite canali IPC. È per questo che terminare arbitrariamente un processo apparentemente secondario può avere effetti a catena. La maggior parte dei processi è necessaria per garantire: stabilità (un crash isolato non abbatte l’intera app), prestazioni (carichi distribuiti tra core CPU e GPU), sicurezza (sandbox) e reattività in attività simultanee come chat, chiamate e condivisione schermo.
Chiarimenti sulla versione precedente
L’edizione precedente di Teams era basata su Electron, che a sua volta sfrutta Chromium e adotta un modello a più processi. Nella pratica, la nuova app differisce per l’uso di WebView2 come runtime condiviso con il sistema, per meccanismi di isolamento e per una gestione più snella delle dipendenze. È quindi normale osservare pattern di processi diversi dai ricordi della versione classica.
Come riconoscere ogni processo nel Task Manager
Il modo più affidabile per capire “chi fa cosa” è attivare la colonna “Riga di comando” e osservare i flag con cui è stato lanciato ogni processo. Procedura consigliata:
- Apri il Task Manager di Windows.
- Vai alla scheda “Dettagli” o espandi il gruppo “Processi” relativo a Microsoft Teams.
- Fai clic con il tasto destro sull’intestazione delle colonne e scegli “Seleziona colonne”.
- Attiva “Riga di comando” e “PID”. Facoltativi: “Piattaforma GPU”, “Nome percorso immagine”.
- Ordina per Nome o per PID per vedere nascita e morte dei processi quando apri/chiudi chat o partecipi a una riunione.
Nella colonna “Riga di comando” troverai spesso indicatori come --type=renderer, --type=gpu-process o --type=utility, che identificano i ruoli interni del runtime. Per i processi dell’app, la riga di comando è di solito più scarna: è il segno che si tratta dell’orchestratore e delle finestre principali.
Strumenti di analisi con PowerShell
Per un quadro più dettagliato puoi interrogare i processi con PowerShell, utile quando devi allegare evidenze a un ticket o confrontare comportamenti su più macchine.
# Elenco rapido con CPU e memoria
Get-Process -Name Teams*,msedgewebview2 |
Select-Object Name, Id, CPU, PM, StartTime |
Sort-Object Name
Mappa completa con la riga di comando
Get-CimInstance Win32_Process `
-Filter "Name='Teams.exe' OR Name='msedgewebview2.exe'" |
Select-Object Name, ProcessId, ParentProcessId, CommandLine |
Sort-Object Name, ProcessId
La prima query è immediata per un controllo a colpo d’occhio; la seconda è ideale per distinguere i ruoli grazie alla riga di comando e al rapporto padre‑figlio tra processi. Se individui un processo apparentemente bloccato (CPU al cento per cento prolungata o memoria che cresce senza fine), è preferibile chiudere la finestra corrispondente o usare il comando Esci dall’app prima di arrivare a un Termina attività forzato.
Uso della memoria e della CPU
L’approccio a processi multipli non significa automaticamente minor consumo di memoria, anzi talvolta può aumentarlo per via del sovraccarico di sandbox e servizi separati. In cambio ottieni maggiore resilienza e una migliore distribuzione del carico su più core. Il consumo reale varia in base a fattori come:
- Numero di chat e finestre pop‑out aperte contemporaneamente.
- Partecipazione a riunioni con video HD, condivisione schermo o effetti video.
- Presenza di app e schede di terze parti caricate dentro i canali.
- Durata della sessione senza riavvio, che può accumulare cache e stato.
Impostazioni per ridurre l’impatto
Se lavori su hardware con memoria limitata o vuoi ridurre il footprint quando non sei in chiamata, prova queste regolazioni:
- Avvio automatico: vai su Impostazioni dell’app, sezione Generale, e disattiva “Avvia l’app all’accesso”. È l’intervento più efficace sui tempi di avvio di Windows.
- Esecuzione in background: nelle stesse impostazioni valuta l’opzione “Continua a eseguire l’app in background”. Disattivarla riduce i processi residenti ma limita la tempestività delle notifiche a app chiusa.
- Gestione finestre: evita di mantenere molte chat in pop‑out. Chiudi finestre inutilizzate per ridurre il numero di renderer attivi.
- Video e grafica: nelle impostazioni di riunione disattiva effetti non essenziali (sfocatura, filtri, reazioni animate persistenti) se noti sforzo di CPU o GPU.
- Cache e riavvio: una chiusura completa con Esci e riapertura periodica libera memoria frammentata e resetta processi ancillari.
- Versione web quando serve: in ambienti con vincoli stretti puoi preferire l’uso temporaneo via browser. Anche il browser usa processi multipli, ma separa il carico dal desktop client.
Soluzioni rapide a problemi comuni
L’app resta in background dopo la chiusura della finestra
È prevista la permanenza in background per garantire arrivo delle notifiche. Usa il menu profilo e scegli Esci per terminare tutti i processi. Se vuoi che la chiusura con la X sia più “decisa”, valuta di disattivare l’opzione “Continua a eseguire in background”.
Consumo di memoria apparentemente elevato
Controlla quante finestre e schede sono aperte. Riduci le chat pop‑out, chiudi riunioni non più attive, riavvia l’app a fine giornata. Verifica anche i componenti grafici: l’uso intenso del processo GPU è normale durante condivisione o video HD.
Picco di CPU durante riunioni
Riduci la risoluzione video, disattiva effetti, verifica i driver grafici. Se un singolo renderer appare in testa alla classifica CPU, chiudi e riapri solo quella finestra invece dell’intera app.
Processi che riappaiono dopo averli terminati
Il runtime ricrea automaticamente i processi critici. Se li chiudi manualmente tenderanno a riattivarsi finché l’app è in esecuzione. Usa Esci o disabilita l’esecuzione in background per un arresto completo.
Procedura di diagnosi passo per passo
- Osserva i sintomi: lentezza generale? Solo in riunione? Solo con molte chat?
- Apri il Task Manager e abilita “Riga di comando”. Identifica i renderer con
--type=renderere il processo GPU. - Isola il carico: chiudi temporaneamente le finestre superflue; tieni sotto osservazione l’uso di memoria e CPU dei processi residui.
- Riavvia selettivamente: se un singolo renderer resta anomalo, chiudi solo la finestra associata. In caso di persistenza, usa Esci.
- Rivedi le impostazioni: disattiva l’avvio automatico e la permanenza in background se non indispensabili.
- Raccogli evidenze: salva l’output dei comandi PowerShell riportati sopra, utile per supporto o confronto tra sessioni.
Domande frequenti
Perché vedo così tanti processi con lo stesso nome
È la naturale conseguenza del modello a processi multipli. Più viste e attività parallele significano più renderer. Anche il runtime grafico e di rete vive in processi separati per sicurezza e performance.
I processi sono tutti necessari
La maggior parte sì. Alcuni esistono solo in determinate condizioni (per esempio durante una riunione o durante la condivisione schermo) e si spengono quando la funzionalità non serve più. Interrompere manualmente i processi può causare chiusure improvvise delle finestre o perdita di notifiche finché non riapri la sessione.
Come riconosco se un processo è bloccato
Segnali tipici: uso CPU costantemente alto anche a finestre ferme, memoria che cresce rapidamente, nessuna attività visibile nella corrispondente finestra. In questi casi, chiudi la specifica finestra o usa Esci, poi riapri l’app. Se il problema persiste, avvia una nuova sessione dopo il riavvio di Windows.
Esiste documentazione ufficiale che descrive ogni processo
La documentazione ufficiale illustra l’architettura generale e il ruolo del runtime, ma non pubblica un elenco processo‑per‑processo con dettagli e flag della riga di comando. Per l’analisi puntuale conviene affidarsi al Task Manager e agli strumenti di diagnostica suggeriti in questo articolo.
Che cosa cambia rispetto alla versione classica
La nuova app usa il runtime moderno del sistema, riduce dipendenze ridondanti e migliora l’isolamento dei carichi. La presentazione e la densità dei processi possono quindi differire: è del tutto normale osservare una topologia più ricca quando apri molte viste o partecipi a riunioni.
Buone pratiche per lavoro quotidiano
- Chiudi le chat pop‑out non più utili; riaprile all’occorrenza.
- Preferisci sfondi statici durante video lunghi; gli effetti dinamici richiedono più GPU.
- Rivedi periodicamente la sezione Notifiche per evitare una tempesta di banner e processi in attività continua.
- Esegui un riavvio completo dell’app a fine giornata per “ripulire” lo stato dei processi.
- Tieni aggiornati sistema operativo, driver grafici e runtime. Gli aggiornamenti migliorano l’affidabilità dei processi video e di rete.
Se usi ambienti gestiti
In contesti aziendali alcune impostazioni possono essere regolate centralmente. È possibile, ad esempio, evitare l’avvio automatico su dispositivi condivisi, impostare criteri che limitano l’esecuzione in background o definire profili grafici conservativi per postazioni poco potenti. In tutti i casi, verifica sempre policy e requisiti della tua organizzazione prima di applicare modifiche locali.
Consigli di troubleshooting avanzato
Quando un renderer specifico si comporta male, spesso la causa è locale alla vista: un’estensione di terze parti caricata in una scheda, una pagina integrata che consuma risorse, o una combinazione di driver e effetti video. Alcune mosse efficaci:
- Apri la chat o la scheda “pesante” in una finestra separata e osserva il relativo processo renderer; se il problema scompare chiudendo solo quella finestra, hai isolato l’origine.
- Durante la condivisione schermo, preferisci la condivisione della finestra specifica invece dell’intero desktop per ridurre la cattura superflua.
- Se il processo GPU va in reset frequente, riduci la risoluzione di invio video o disattiva temporaneamente effetti che sfruttano filtri avanzati.
- In caso di audio disturbato, controlla se è attivo un processo utility dedicato all’audio: chiudi e riapri solo la riunione per rigenerarlo senza toccare l’intera app.
Nota sul comportamento a riposo
Anche senza finestre aperte l’app può mantenere processi minimi per ricevere notifiche push e aggiornare la presenza. È un compromesso tra tempestività e consumo. Se preferisci il massimo risparmio, disabilita l’esecuzione in background e ricordati di aprire l’app quando vuoi essere raggiungibile.
Riepilogo operativo
| Aspetto | Indicazioni pratiche |
|---|---|
| Architettura | Modello a processi multipli basato sul runtime del sistema; ogni vista importante ha un renderer separato. |
| Necessità dei processi | La maggior parte è essenziale. Evita di terminarli manualmente; usa la funzione Esci per chiudere l’app. |
| Diagnostica | Abilita “Riga di comando” nel Task Manager per riconoscere i ruoli (--type=renderer, --type=gpu-process, --type=utility). |
| Prestazioni | Chiudi finestre superflue, limita effetti video, disattiva avvio automatico e permanenza in background se non necessari. |
| Documentazione | Non esiste un elenco ufficiale di ogni processo. Le linee guida spiegano l’architettura ma non mappano i PID uno per uno. |
Conclusioni
La moltiplicazione dei processi che vedi quando utilizzi la nuova app di Microsoft Teams è intenzionale e utile. Ogni processo ha un compito mirato: dal rendering delle singole viste alla gestione della GPU, dalla rete all’audio, fino alle notifiche in background. Questo modello offre stabilità, isolamento dei guasti e reattività, a fronte di un possibile aumento dell’uso di memoria quando apri molte finestre o partecipi a riunioni complesse. Con gli strumenti e i consigli riportati sopra – in particolare l’uso della colonna “Riga di comando”, i comandi PowerShell e alcune regolazioni mirate – puoi comprendere esattamente cosa sta girando e tenere sotto controllo l’impatto su CPU e RAM senza rinunciare alle notifiche e alla qualità delle riunioni.
Appendice
Di seguito una “mappa mentale” rapida, utile per ricordare le corrispondenze più comuni:
- Vedi più
Teams.exe→ finestre multiple o componenti dell’app; non interrompere a caso. - Vedi molti
msedgewebview2.execon--type=renderer→ ogni vista dedicata; riduci il numero di pop‑out. - Vedi
--type=gpu-processcon uso alto → attività video o condivisione schermo in corso; disattiva effetti o abbassa risoluzione. - Vedi utility di rete/audio → servizi necessari in riunione; si spengono da soli a fine attività.
- Hai bisogno di chiudere tutto → usa Esci dal menu dell’app, non la sola X.
Infine, se il carico resta insostenibile su macchine datate, puoi valutare temporaneamente l’uso via browser o la riduzione di funzionalità avanzate in riunione. L’obiettivo è trovare il giusto bilanciamento tra produttività e risorse disponibili, sfruttando l’architettura moderna senza subirne gli effetti collaterali.
