Windows/RDP: sostituire “indirizzo e‑mail” con “nome utente” nella schermata di accesso (senza software di terze parti)

Gli utenti vedono “indirizzo e‑mail” nella finestra di accesso RDP/Windows ma l’accesso richiede solo il nome utente? In pochi minuti puoi sostituire l’indicazione fuorviante con un campo neutro (“Nome utente”), senza software esterni, agendo su criteri di sicurezza o Registro.

Indice

Perché compare “indirizzo e‑mail” e come rimettere “Nome utente”

Nei sistemi moderni (Windows 10/11 e Windows Server 2016/2019/2022), l’interfaccia di logon usa diversi credential provider. Quando Windows “pensa” che l’utente si autenticherà con un Microsoft account, la UI suggerisce la forma indirizzo e‑mail. In ambienti aziendali, però, l’accesso avviene tipicamente con account di dominio o locali (DOMINIO\utente o utente), e quel suggerimento confonde.

La soluzione più efficace e supportata consiste nell’abilitare il criterio Interactive logon: Do not display last user name. Così Windows non precompila né etichetta il campo basandosi sull’ultimo accesso e mostra un prompt neutro con il campo Nome utente + Password. In RDP, questo elimina riferimenti espliciti all’e‑mail sul primo prompt.

Risultato atteso

  • La schermata di accesso mostra un campo neutro “Nome utente”.
  • Gli utenti inseriscono DOMINIO\utente oppure solo utente se il dominio predefinito è noto.
  • Nessun riferimento a “indirizzo e‑mail” o suggerimenti del tipo utente@esempio.com.

Procedura tramite Criteri di sicurezza locali (Windows Pro/Enterprise/Server)

  1. Premi Win + R, digita secpol.msc e premi Invio.
  2. Vai in Criteri locali → Opzioni di sicurezza.
  3. Apri Interactive logon: Do not display last user name.
  4. Imposta su Abilitato e conferma.
  5. Chiudi le finestre e riavvia il sistema o disconnetti/riconnetti la sessione RDP.

Dopo l’applicazione, Windows non “ricorda” più l’ultimo utente e non forza la UI “tipo email”: il campo torna ad essere esplicitamente Nome utente.

Alternative equivalenti: GPO, Registro e criteri amministrativi

Distribuzione via Group Policy (dominio)

  1. Apri Group Policy Management su un controller di dominio.
  2. Crea o modifica una GPO collegata all’OU dei server/PC interessati.
  3. Vai in Computer Configuration → Windows Settings → Security Settings → Local Policies → Security Options.
  4. Imposta Interactive logon: Do not display last user name su Enabled.
  5. Forza l’aggiornamento con gpupdate /force sui client/host o attendi la normale replica.

Client Home edition o Server Core: via Registro

Sui sistemi dove secpol.msc non è disponibile, usa il Registro (richiede riavvio o logoff):

reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" ^
    /v dontdisplaylastusername /t REG_DWORD /d 1 /f

PowerShell equivalente:

New-ItemProperty -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System' `
  -Name 'dontdisplaylastusername' -PropertyType DWord -Value 1 -Force

Amministrative Templates (complementare)

Su alcuni build è presente anche il criterio amministrativo:

  • Computer Configuration → Administrative Templates → System → Logon → Do not display last signed-in = Enabled.

Questo criterio lavora in tandem con l’opzione di sicurezza: insieme rendono neutro il prompt sin dall’avvio.

Ottimizzazioni specifiche per RDP

La schermata che l’utente vede quando usa mstsc.exe è influenzata sia dal client sia dall’host.

Impostazioni consigliate lato host (Session Host)

  • Always prompt for password upon connection: Enabled
    Percorso GPO: Computer Configuration → Administrative Templates → Windows Components → Remote Desktop Services → Remote Desktop Session Host → Security.
    Registro (equivalente):
    reg add "HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services" ^ /v fPromptForPassword /t REG_DWORD /d 1 /f Questa impostazione forza sempre la richiesta delle credenziali e riduce i casi in cui viene mostrata un’identità “tipo e‑mail”.
  • Do not allow passwords to be saved: Enabled (opzionale, ma utile per evitare cache fuorvianti)
    Registro:
    reg add "HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services" ^ /v DisablePasswordSaving /t REG_DWORD /d 1 /f

Consigli lato client RDP

  • Se distribuisci file .rdp preconfigurati, lascia vuoto il campo utente oppure usa una variabile: username:s: prompt for credentials:i:1 authentication level:i:2 enablecredsspsupport:i:1
  • Rimuovi eventuali credenziali memorizzate in Gestione credenziali (Pannello di controllo) che contengano formati utente@dominio o e‑mail: possono “educare” la UI del client a riproporre il formato errato.

Quando conviene bloccare i Microsoft account

Se l’infrastruttura prevede esclusivamente account di dominio/locali, puoi eliminare alla radice ogni hint “di tipo e‑mail” vietando l’uso di Microsoft account per il logon:

  • Account: Block Microsoft accountsUsers can’t add or log on with Microsoft accounts.
    Percorso: Local Security Policy → Security Options (o GPO equivalente).

Registro equivalente:

reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" ^
    /v NoConnectedUser /t REG_DWORD /d 3 /f

Questa opzione non è obbligatoria per il risultato richiesto, ma rende l’esperienza coerente in contesti enterprise.

Impostare il dominio predefinito (facilita l’input)

Se gli utenti devono digitare spesso DOMINIO\, puoi impostare il dominio predefinito sul prompt di logon dell’host RDP (consigliato solo se il host è sempre in quel dominio):

reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\Winlogon" ^
    /v DefaultDomainName /t REGSZ /d NOMEDOMINIO /f

Nota: evita di impostare anche DefaultUserName con un valore specifico; annullerebbe il vantaggio del campo neutro.

Tabella dei principali scenari

ScenarioAzione consigliataEffetto sulla UI
Server RDP domain‑joinedAbilita “Do not display last user name” via GPO; opzionale “Always prompt for password upon connection”.Prompt con “Nome utente”, dominio predefinito applicato, nessun hint e‑mail.
PC Windows Pro/Enterprise stand‑alonesecpol.msc → Abilita criterio; oppure Registro dontdisplaylastusername=1.Campo neutro, elimina l’ultimo utente e quindi gli hint.
Client Home editionUsa Registro; non è disponibile secpol.msc.Stesso risultato del criterio locale.
Distribuzione massiva in dominioGPO su OU di server/PC; valuta anche Block Microsoft accounts.Esperienza coerente su tutto il parco macchine.
Ambiente misto con credenziali salvateAbilita “Do not allow passwords to be saved”; ripulisci Gestione credenziali lato client.Riduce prompt “tipo e‑mail” riproposti dal client.

Procedura completa e verifiche: passo dopo passo

  1. Applica il criterio (secpol/GPO/Registro) per non visualizzare l’ultimo utente.
  2. Riavvia l’host o esegui un logoff completo; per RDP è sufficiente disconnect → reconnect nella maggior parte dei casi.
  3. Test locale: sulla console del server verifica che la schermata mostri Other user/Altro utente con Nome utente e Password.
  4. Test remoto: da un client privo di credenziali salvate, lancia mstsc.exe, connettiti e verifica che il prompt chieda “Nome utente”.
  5. Controllo del dominio predefinito: prova a inserire solo utente; se funziona, il dominio predefinito è correttamente impostato (via membership o DefaultDomainName).

Domande frequenti (FAQ)

Posso cambiare letteralmente la dicitura in qualcosa di personalizzato (es. “ID Operatore”)?

No. La UI del logon non è pensata per essere personalizzata a piacere senza sviluppare un credential provider o installare software di terze parti. Le impostazioni proposte rendono il campo neutro e rimuovono il riferimento all’e‑mail, che è esattamente lo scopo richiesto.

Questa modifica influisce sul Single Sign‑On (SSO) o su NLA di RDP?

No. Network Level Authentication e le deleghe di credenziali restano operative. L’impostazione agisce sulla UI del logon e sulla memorizzazione dell’ultimo utente, non sui meccanismi di autenticazione.

Gli utenti devono sempre scrivere DOMINIO\utente?

Dipende. In macchine domain‑joined, di norma è preimpostato il dominio. Se necessario, imposta DefaultDomainName come mostrato sopra per facilitare l’input.

È una modifica sicura?

Sì. Anzi, aumenta la privacy: non mostra l’ultimo utente connesso e non suggerisce formati che potrebbero indurre a digitare e‑mail aziendali in luoghi non opportuni.

Serve riavviare?

Per i criteri di sicurezza locali o modifiche di Registro legate al logon è consigliato un riavvio o almeno disconnessione completa della sessione. Con RDP spesso basta chiudere la sessione e riconnettere.

Automazione: script pronti all’uso

PowerShell (host singolo)

# 1) Campo neutro "Nome utente" (niente ultimo utente)
New-ItemProperty -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System' `
  -Name 'dontdisplaylastusername' -PropertyType DWord -Value 1 -Force | Out-Null

2) (Opzionale) Impedisci Microsoft account per logon

New-ItemProperty -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System' `
-Name 'NoConnectedUser' -PropertyType DWord -Value 3 -Force | Out-Null

3) (Opzionale) RDP: chiedi sempre la password

New-Item -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT' -Name 'Terminal Services' -Force | Out-Null
New-ItemProperty -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services' `
-Name 'fPromptForPassword' -PropertyType DWord -Value 1 -Force | Out-Null

4) (Opzionale) RDP: non salvare password

New-ItemProperty -Path 'HKLM:\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services' `
-Name 'DisablePasswordSaving' -PropertyType DWord -Value 1 -Force | Out-Null

Write-Host 'Impostazioni applicate. Esegui un logoff/riavvio per renderle effettive.' 

Batch (compatibile con Server Core)

@echo off
reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" /v dontdisplaylastusername /t REG_DWORD /d 1 /f
reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" /v NoConnectedUser /t REG_DWORD /d 3 /f
reg add "HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services" /v fPromptForPassword /t REG_DWORD /d 1 /f
reg add "HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services" /v DisablePasswordSaving /t REG_DWORD /d 1 /f
echo Fatto. Riavviare o disconnettere la sessione.

Best practice e criticità da evitare

  • Non impostare DefaultUserName: riporterebbe l’ultimo utente e vanificherebbe la neutralità del campo.
  • Evita di confondere criterio “Do not display last user name” con altri che nascondono dettagli nella schermata di blocco (Display user information when the session is locked): sono complementari ma separati.
  • Se il client RDP continua a mostrare suggerimenti “tipo email”, pulisci le credenziali salvate nel Credential Manager e assicurati che i file .rdp distribuiti non contengano username:s:utente@dominio.
  • In ambienti ibridi (Azure AD Join + on‑prem), stabilisci una policy chiara su come si accede ai server (solo account di dominio, account locali con LAPS, ecc.) e allinea le impostazioni proposte di conseguenza.

Rollback: come tornare indietro

Se vuoi ripristinare la situazione precedente (non consigliato), imposta:

reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" ^
    /v dontdisplaylastusername /t REG_DWORD /d 0 /f

e, se impostati, ripristina:

reg add "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System" ^
    /v NoConnectedUser /t REG_DWORD /d 0 /f

reg add "HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services" ^
/v fPromptForPassword /t REG_DWORD /d 0 /f 

In sintesi (takeaway operativi)

  • Problema: il prompt RDP/Windows invita a usare un’e‑mail, ma serve solo il nome utente.
  • Soluzione: abilita Interactive logon: Do not display last user name (secpol/GPO/Registro).
  • Risultato: campo “Nome utente” pulito e coerente con l’accesso DOMINIO\utente.
  • Extra utili: “Always prompt for password upon connection” in RDP host; opzionale blocco Microsoft account; pulizia delle credenziali salvate sul client.

Appendice: mappa criteri → Registro

CriterioChiave RegistroValoreImpostazione
Interactive logon: Do not display last user nameHKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\Systemdontdisplaylastusername (DWORD)1 = Enabled; 0 = Disabled
Do not display last signed‑in (ADM Templates)HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\System(implementazione interna, complementare)Usare GPO; comportamento allineato al precedente
Accounts: Block Microsoft accountsHKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\SystemNoConnectedUser (DWORD)3 = non aggiungere né usare MSA
Always prompt for password upon connection (RDS)HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal ServicesfPromptForPassword (DWORD)1 = Enabled
Do not allow passwords to be saved (RDS)HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal ServicesDisablePasswordSaving (DWORD)1 = Enabled
Enumerate local users on domain‑joined computersHKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\SystemEnumerateLocalUsers (DWORD)0 = Disabled (non mostra elenco utenti locali)
Default domain name (Winlogon)HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\WinlogonDefaultDomainName (SZ)Imposta il dominio predefinito nel campo utente

Checklist rapida per l’amministratore

  • [ ] Abilitato Do not display last user name (secpol/GPO)
  • [ ] Riavvio o logoff/riconnessione effettuati
  • [ ] (RDP host) Always prompt for password upon connection abilitato
  • [ ] (Opzionale) Blocco Microsoft account in ambienti solo dominio
  • [ ] (Client) Credenziali salvate rimosse se necessario
  • [ ] (Opzionale) DefaultDomainName configurato

Conclusione. Per eliminare l’indicazione “indirizzo e‑mail” dalla finestra di autenticazione e guidare correttamente gli utenti all’uso del solo nome utente, non servono strumenti esterni: bastano i criteri integrati in Windows. Con le impostazioni proposte, la tua schermata di logon RDP/Windows diventa più chiara, coerente e sicura.

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