Windows Server 2022 e 2025: UEFI e Legacy BIOS, supporto, vantaggi e guida alla migrazione

Windows Server 2022 e 2025 supportano sia l’avvio Legacy BIOS sia UEFI. In produzione conviene preferire UEFI per abilitare Secure Boot, misurazione TPM, dischi GPT > 2 TB e funzionalità di sicurezza moderne. Di seguito una guida completa con vantaggi, scenari, verifiche e procedura di migrazione.

Indice

Panoramica

Negli ultimi anni l’adozione di UEFI ha reso più sicuri e gestibili i server Windows. La domanda tipica è se Windows Server 2022 e la prossima versione Windows Server 2025 possano ancora avviarsi in modalità Legacy BIOS oltre che in UEFI, e quali compromessi comporti ciascuna scelta. La risposta è sì: entrambe le release funzionano in entrambe le modalità, con UEFI fortemente raccomandato per sicurezza, scalabilità e compatibilità futura.

Risposta in breve

Punto chiaveDettagli
CompatibilitàEntrambe le release funzionano in Legacy BIOS (schema MBR) e in UEFI (schema GPT).
Raccomandazione MicrosoftInstallare in UEFI per abilitare Secure Boot, misurazione TPM, dischi GPT > 2 TB e altre funzioni di sicurezza moderne.
Windows Server 2025Le build preliminari mostrano la stessa compatibilità di WS2022; eventuali requisiti più restrittivi (ad esempio Secure Boot obbligatorio) saranno chiariti nelle note di rilascio definitive.
Conversione post‑installazioneDa Legacy a UEFI possibile con mbr2gpt.exe, purché l’hardware supporti UEFI.
Quando restare su LegacySolo per hardware datato o hypervisor che emulano esclusivamente BIOS; si rinuncia però a Secure Boot e ai vantaggi di GPT.

Vantaggi UEFI

  • Secure Boot e avvio misurato: convalida della catena di boot e integrazione con TPM per mitigare rootkit e bootkit.
  • Partizionamento GPT: supporto nativo a dischi di sistema superiori a 2 TB e fino a 128 partizioni primarie.
  • Avvio più rapido: inizializzazione parallela dei device e gestione più efficiente dei driver firmware.
  • Funzioni server avanzate: abilitazione e rafforzamento di Device Guard, Credential Guard, VBS, Shielded VMs e criteri “secured‑core”.
  • Gestibilità: boot file standardizzati (.efi) e strumenti moderni per il ripristino (bcdboot, WinRE) semplificati.

Limiti del Legacy BIOS

  • Nessun controllo di integrità all’avvio: la catena di boot non è convalidata.
  • MBR limitato a 2 TB per il disco di sistema; partizionamento meno flessibile.
  • Compatibilità ridotta con funzionalità di sicurezza introdotte dopo Windows Server 2016.
  • Dipendenza dal CSM su hardware recente, sempre più disabilitato dai vendor.

Confronto pratico

CaratteristicaUEFI + GPTLegacy BIOS + MBR
Secure BootSupportatoNon disponibile
Disco di sistema > 2 TBSupportatoNon supportato
Numero di partizioni primarieFino a 128 (predefinite)Fino a 4 (o 3 + estesa)
Deployment PXEBoot file *.efi e opzioni DHCP dedicateBoot file .com/.n12
Hyper‑V GenerationGeneration 2 (UEFI, Secure Boot)Generation 1 (BIOS)
Funzioni VBS e Credential GuardAgevolateLimitate o non disponibili

Verifica della modalità di avvio attuale

Prima di pianificare una migrazione, verifica come si avvia oggi il server. Ecco i metodi più rapidi.

Verifica grafica con informazioni di sistema

  1. Apri Esegui e digita msinfo32.
  2. Controlla la voce Modalità BIOS: UEFI oppure Legacy.

Verifica con PowerShell

(Get-ComputerInfo).BiosFirmwareType
oppure, via registro
$fw = Get-ItemPropertyValue -Path 'HKLM:\SYSTEM\CurrentControlSet\Control' -Name PEFirmwareType -ErrorAction SilentlyContinue
if ($fw -eq 2) {'UEFI'} elseif ($fw -eq 1) {'Legacy BIOS'} else {'Sconosciuto'}

Verifica dello stile del disco

Get-Disk | Format-Table Number, FriendlyName, PartitionStyle

Se il disco di sistema è GPT ed il firmware è impostato su UEFI, il sistema sta avviando in UEFI. Un disco MBR con firmware Legacy indica boot BIOS.

Verifica dei boot files

bcdedit /enum firmware
mountvol S: /S
dir S:\EFI\Microsoft\Boot\

La presenza di \EFI\Microsoft\Boot\bootmgfw.efi è tipica di un avvio UEFI.

Pianificazione della migrazione da Legacy a UEFI

La migrazione si esegue in sede con mbr2gpt.exe oppure reinstallando direttamente in UEFI. La conversione in‑place è spesso la soluzione più rapida.

Prerequisiti e controlli

  • Firmware e scheda madre con supporto UEFI; eventuale CSM disattivabile.
  • Controller storage e HBA con driver/OpROM UEFI.
  • Disco di sistema attualmente MBR; spazio libero sufficiente per creare la EFI System Partition (ESP).
  • Backup completo e test di ripristino.
  • Accesso remoto alla console out‑of‑band del server in caso di errori di boot.

Convalida e conversione

# Esegui come amministratore sulla macchina da convertire
mbr2gpt /validate /disk:0 /allowFullOS
mbr2gpt /convert  /disk:0 /allowFullOS

Durante la conversione, lo strumento ridimensiona la partizione del sistema, crea MSR ed ESP, converte la tabella partizioni e prepara i boot files UEFI.

Modifica del firmware

  1. Entra nel setup del firmware e imposta la modalità UEFI (disattiva CSM se presente).
  2. Imposta l’ESP come prima opzione di avvio o seleziona Windows Boot Manager.
  3. Avvia e verifica l’accesso al sistema operativo.

Abilitazione di Secure Boot

  1. Nel firmware, attiva Secure Boot e carica le chiavi di fabbrica del vendor.
  2. In Windows, verifica da PowerShell: Confirm-SecureBootUEFI

Ripristino dei file di avvio se necessario

mountvol S: /S
bcdboot C:\Windows /l it-IT /s S: /f UEFI

Il comando ricrea i file di boot UEFI sull’ESP e aggiorna le voci del firmware.

Problemi comuni e soluzioni

  • Errore di convalida MBR2GPT: libera spazio sulla partizione del sistema (tipicamente 100–260 MB per l’ESP) o estendi il disco.
  • INACCESSIBLEBOOTDEVICE dopo la conversione: verifica driver storage e priorità di boot; ricrea i boot files con bcdboot.
  • Nessuna voce Windows Boot Manager nel firmware: ricrea l’entry da Windows oppure aggiorna il firmware all’ultima versione.

Consiglio: per nuove installazioni, crea un’ESP di 260 MB e installa direttamente in UEFI; la conversione è ottima per server già in produzione.

Distribuzione in rete e PXE

UEFI e Legacy richiedono bootloader diversi durante il deployment da rete. Assicurati che DHCP e i servizi di distribuzione siano configurati per entrambi i casi o, meglio, utilizza IP Helper sul router per demandare la scelta al server di deployment.

  • BIOS: file di avvio tradizionali (es. pxeboot.n12 o wdsnbp.com).
  • UEFI x64: file wdsmgfw.efi ed immagini di avvio a 64 bit.
  • Immagini: usa boot image WinPE x64 firmate, necessarie per Secure Boot.

Nei domini misti, mantieni due profili di task sequence o profili distinti per firmware per evitare mismatch tra boot image e modalità di avvio.

Virtualizzazione e cloud

  • Hyper‑V: usa VM Generation 2 per Windows Server 2022/2025 (UEFI, Secure Boot, vTPM). Abilita il Template Secure Boot “Microsoft Windows”.
  • VMware vSphere: seleziona Firmware UEFI e opzionalmente Secure Boot nelle impostazioni della VM; questo è richiesto per molte funzioni di sicurezza.
  • Proxmox/QEMU: imposta firmware OVMF (UEFI) e vTPM se vuoi usare BitLocker con protezione hardware o attivare Credential Guard.
  • Shielded VMs: richiedono UEFI e Secure Boot per sfruttare al massimo l’attestazione basata su HGS/TPM.

Linee guida operative

  1. Nuove installazioni: imposta UEFI nel firmware prima del setup di Windows; preferisci GPT e abilita Secure Boot.
  2. Sistemi esistenti: valuta la conversione con mbr2gpt.exe dopo un backup completo.
  3. Verifica hardware: conferma compatibilità UEFI di firmware, controller RAID/HBA e NIC.
  4. Secure Boot: abilitalo dopo l’installazione; verifica con Confirm-SecureBootUEFI.

Approfondimento sulla sicurezza

Passare a UEFI è il prerequisito tecnico per molte difese moderne:

  • Virtualization‑Based Security e Credential Guard isolano segreti e convalide in un ambiente protetto dall’hypervisor.
  • Code Integrity rafforzato (HVCI) riduce l’esecuzione di driver non firmati o vulnerabili.
  • Avvio misurato consente l’attestazione remota dello stato di boot tramite TPM, utile in ambienti regolamentati.

Queste caratteristiche migliorano sensibilmente la postura di sicurezza, specie su host che erogano servizi esposti o che gestiscono credenziali ad alto privilegio.

Contesti in cui mantenere Legacy BIOS

  • Server con firmware o controller che non dispongono di OpROM UEFI aggiornato.
  • Hypervisor o appliance che emulano esclusivamente BIOS e non possono essere aggiornati.
  • Infrastrutture PXE ancora vincolate a bootfile e flussi Legacy non facilmente modernizzabili.

Anche in questi casi, pianifica un percorso di aggiornamento: il supporto a CSM/Legacy tende a sparire nei nuovi modelli.

Procedure consigliate post‑migrazione

  1. Abilita BitLocker con TPM per la cifratura del disco di sistema: Enable-BitLocker -MountPoint "C:" -TpmProtector
  2. Applica criteri VBS via GPO: Configurazione computer → Modelli amministrativi → Sistema → Device Guard → Attiva la sicurezza basata su virtualizzazione.
  3. Controlla l’integrità driver e la compatibilità con HVCI prima di abilitarlo in produzione.
  4. Documenta la nuova modalità di avvio e aggiorna runbook, template di VM e pipeline di deployment.

Domande frequenti

Posso avviare Windows Server 2022/2025 da GPT in Legacy BIOS? No: Windows avvia da GPT solo con firmware UEFI. In modalità Legacy BIOS il disco di sistema deve essere MBR.

<dt>La conversione con MBR2GPT è reversibile?</dt>
<dd>Non è prevista una conversione automatica inversa. Per tornare a MBR occorre un ripristino o una reinstallazione.</dd>

<dt>Quanto spazio serve per l’ESP?</dt>
<dd>Per conversioni in‑place lo strumento tende a creare ESP di circa 100&nbsp;MB; per nuove installazioni è consigliabile prevedere 260&nbsp;MB.</dd>

<dt>Devo abilitare Secure Boot prima o dopo la conversione?</dt>
<dd>Dopo la conversione, quando il sistema avvia già in UEFI. Verifica l’avvio corretto e poi abilita Secure Boot.</dd>

<dt>Che impatto ha UEFI sulle prestazioni?</dt>
<dd>Generalmente tempi di avvio più rapidi e nessun impatto negativo in esercizio; il guadagno dipende dall’hardware.</dd>

Checklist decisionale

  • Se stai installando su hardware recente allora scegli UEFI + GPT e abilita Secure Boot.
  • Se il server è già in produzione con BIOS allora valuta mbr2gpt con piano di backout.
  • Se usi virtualizzazione allora preferisci VM UEFI con vTPM e Secure Boot.
  • Se hai dipendenze PXE Legacy allora pianifica un percorso di coesistenza o modernizzazione.

Conclusioni

Windows Server 2022 e 2025 supportano entrambe le modalità di avvio, ma UEFI è la scelta strategica per sicurezza, gestione e scalabilità. Mantieni Legacy solo dove esistono vincoli hardware o software non risolvibili nel breve periodo. Per tutto il resto, migrare a UEFI significa mettere il datacenter in linea con le migliori pratiche moderne.


In sintesi

  • Entrambe le versioni avviano in BIOS e UEFI; UEFI è raccomandato.
  • UEFI abilita Secure Boot, misurazione TPM, GPT > 2 TB e funzionalità avanzate.
  • La conversione mbr2gpt è collaudata, con check accurati e backup.
  • Allinea deployment, hypervisor e policy di sicurezza alla nuova modalità.

Se l’infrastruttura lo consente, adottare UEFI rappresenta la scelta future‑proof; mantenere Legacy esclusivamente dove vincoli hardware o software lo rendano indispensabile.

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