Un semplice pop‑up mascherato da CAPTCHA può trasformarsi in un attacco lampo capace di svuotare il tuo portachiavi digitale. In questa guida scopri come funziona la truffa “Premi Win + R”, perché il malware Lumma Stealer è in grado di rubare password e cookie in pochi secondi e quali contromisure adottare per recuperare il controllo dei tuoi dati.
Perché il finto CAPTCHA Win+R è estremamente pericoloso
La dinamica dell’inganno
Il social‑engineering è l’arma principale. Una pagina web dall’aspetto legittimo sovrappone al sito vero un CAPTCHA fasullo che chiede all’utente di «risolvere un problema tecnico» premendo Win + R. La vittima apre così la finestra Esegui, uno strumento di Windows pensato per avviare rapidamente comandi e script.
Segue l’istruzione: «Premi Ctrl + V e poi Invio». In clipboard è stato già copiato, grazie a JavaScript, un comando PowerShell offuscato che:
- Scarica da un server esterno un payload eseguibile (
.exe
o.dll
). - Lo lancia in memoria, spesso con
Invoke-Expression
, evitando di scrivere file sul disco. - Avvia la catena di esfiltrazione dati, in genere verso un server di comando e controllo (C2) cifrato.
Tutto avviene senza alcuna finestra di conferma, log visibili o prompt UAC. All’utente rimane solo l’amara sensazione di “non aver visto nulla succedere”.
Che cos’è Lumma Stealer
Lumma, noto anche come LummaC2, è un infostealer scritto in C/C++ e venduto come Malware‑as‑a‑Service. La sua specialità è estrarre in pochi secondi:
- Credenziali salvate in Chrome, Edge, Brave, Opera e Firefox.
- Cookie di sessione (sufficienti per loggarsi senza password).
- Wallet di criptovalute (Metamask, Exodus, Atomic e simili).
- File di configurazione VPN, FTP e RDP.
Per non farsi beccare, Lumma non crea chiavi di avvio automatico né servizi di persistenza: dopo il furto, si autodistrugge.
Rischi immediati e conseguenze a medio termine
- Account takeover: chi ottiene le tue password può cambiare l’e‑mail di recupero e bloccare l’accesso legittimo.
- Frode finanziaria: con cookie e login bancari, l’attaccante può iniziare bonifici o acquisti in tuo nome.
- Espansione laterale: credenziali aziendali rubate consentono di colpire reti interne, share SMB e repository Git.
- Estorsione: in alcuni casi Lumma scarica moduli aggiuntivi per lanciare ransomware, aumentando il danno.
Analisi delle contromisure già adottate
Azione | Scopo | Risultato |
---|---|---|
Riavvio immediato | Interrompere download/esecuzione del payload | Probabilmente ha impedito la conclusione dell’infezione |
Cambio password e rimozione password da Chrome | Annullare l’utilità delle credenziali esfiltrate | Completato con successo |
Scansioni Defender (rapida, completa, offline) + Malwarebytes + ESET Online | Individuare residui o modifiche di sistema | Nessuna minaccia rilevata; un solo PUA in quarantena |
Verifica software installato | Eliminare programmi malevoli installati | Rimosso “Microsoft 365” apparso all’ora dell’incidente |
Controllo Event Viewer | Individuare anomalie di sistema e rete | Troppe voci per arrivare a conclusioni certe |
Quanto basta per sentirsi al sicuro?
Se il riavvio è stato veramente tempestivo, è probabile che il payload non abbia finito di inizializzarsi. Nessun antivirus ha segnalato anomalie, il che conferma l’ipotesi che Lumma non sia riuscito a completare la fase di esfiltrazione o abbia già rimosso le proprie tracce.
Tuttavia, considerando l’assenza di persistenza di Lumma, non è detto che i dati non siano già stati sottratti nei pochi secondi precedenti al riavvio. La scelta fra “accettare il rischio residuo” e “ripartire da zero” dipende dalla sensibilità dei tuoi account.
Azioni aggiuntive consigliate
- Perizia forense – Porta il PC in laboratorio: analisi su disco duplicato, dump di memoria e log di rete forniscono prove definitive sull’eventuale traffico verso C2.
- Backup e ripristino di fabbrica –
- Scollega il PC da Internet.
- Copia solo i file personali da
C:\Users\tuonome
su un disco esterno verificato. - Reinstalla Windows o avvia il Reset this PC con rimozione completa dei dati.
- Ricollega il backup e scansiona i file prima di ripristinarli.
Buone pratiche di prevenzione permanente
Protezione degli account
- Abilita l’autenticazione a due fattori (OTP o FIDO2) sulle caselle e‑mail, sugli home‑banking e sui social.
- Rivedi periodicamente l’elenco dei dispositivi connessi e le sessioni attive.
Gestione sicura delle password
- Evita il salvataggio automatico del browser: preferisci password manager open source come KeePass o servizi cloud cifrati come Bitwarden.
- Usa una chiave hardware (YubiKey, SoloKey) per proteggere l’accesso e la decrittazione del vault.
Igiene di sistema
- Mantieni Windows, driver e browser sempre aggiornati: le patch chiudono vulnerabilità sfruttate dagli exploit kit.
- Esegui scansioni offline di Microsoft Defender (WinRE) una volta al mese insieme a un secondo motore come Kaspersky Rescue Disk.
- Limita l’uso di account con privilegi amministrativi: un attacco riuscito da utente standard riduce l’impatto.
Formazione e consapevolezza
- Diffida di qualunque sito che imponga combinazioni di tasti o scaricamento manuale di file.
- Ricorda che Win + R serve agli amministratori, non agli utenti finali né tantomeno ai CAPTCHA.
- Esegui i download solo da store ufficiali o repository verificati; disattiva i plug‑in di terze parti superflui.
Tecniche di rilevamento post‑incidente
Timeline dell’esecuzione
In Event Viewer › Windows Logs › Security
filtra per ID 4688 (creazione processo) nell’intervallo temporale sospetto: cercando voci che contengono powershell.exe
, cmd.exe /c
o rundll32.exe
è possibile ricostruire la catena di comandi.
Indicatori di compromissione (IoC) noti per Lumma
Poiché gli hash cambiano a ogni build, concentrati su:
- Processi figli di
powershell.exe
con argomento-EncodedCommand
. - Connessioni in uscita su porte 80/443 verso ASN poco noti o IP russi/asiatici.
- Scrittura di file temporanei in
%AppData%\Local\Temp\
con estensioni insolitamente lunghe.
Domande frequenti (FAQ)
Devo cambiare anche il PIN della SIM o del bancomat?
I PIN non sono memorizzati nel browser, quindi non sono stati esposti. Cambiali solo se li avevi appuntati in un file non cifrato.
L’antivirus gratuito è sufficiente?
Microsoft Defender ha un ottimo motore, ma la sua efficacia sale se affiancato a filtri cloud come Microsoft SmartScreen e alla reputazione basata su AI. Un antimalware secondario on‑demand (Malwarebytes, ESET Online) aggiunge una seconda opinione.
Perché il malware si autodistrugge?
Lumma punta al furto rapido di dati, non al controllo prolungato del sistema. Eliminarsi riduce la superficie di rilevamento ed evita che analisti estraggano campioni dal disco.
Conclusioni
L’attacco tramite finto CAPTCHA è un promemoria su quanto possano essere insidiose le tecniche di ingegneria sociale minimaliste ma ben studiate. Nel tuo caso specifico:
- Il riavvio immediato e la serie di scansioni approfondite indicano che non vi è traccia attiva del malware.
- Lumma non installa persistenza, quindi la finestra di rischio si chiude rapidamente.
- Il reset delle password elimina gran parte dei danni potenziali.
Se gestisci dati aziendali o asset finanziari di valore, considera comunque un ripristino di fabbrica o un’analisi forense completa. In tutti gli altri casi, continua a monitorare gli account, abilita 2FA e mantieni un approccio critico verso qualsiasi finestra che ti chieda di premere Win + R.