Scaricare l’ISO di Windows 10 dopo il 2025: guida completa per restare al sicuro fino al 2030

Desideri continuare a usare Windows 10 oltre il e temi di non poter più scaricare l’ISO ufficiale? In questa guida impari come prelevare subito l’immagine, conservarla in modo sicuro, mantenere il sistema aggiornato con ESU o 0Patch e reinstallare senza sorprese fino al 2030.

Indice

Panoramica sulla fine del supporto di Windows 10

Il 14 ottobre 2025 Microsoft terminerà definitivamente il supporto gratuito per tutte le edizioni consumer e business di Windows 10. Dopo questa data:

  • non saranno più distribuiti aggiornamenti di sicurezza tramite Windows Update, fatta eccezione per i percorsi a pagamento (ESU) o di terze parti (0Patch);
  • l’attenzione commerciale verrà spostata su Windows 11 (e versioni successive), con incentivo alla sostituzione dei PC meno recenti;
  • i canali di download ufficiali potrebbero essere modificati o dismessi, come già accaduto per Windows 8.1.

Perché l’ISO di Windows 10 potrebbe scomparire

Microsoft non ha annunciato una data ufficiale di ritiro, ma l’esperienza storica offre indizi:

  • per Windows 8.1 il Media Creation Tool e i link alle ISO sono stati rimossi circa sette mesi dopo la fine del supporto esteso;
  • altri prodotti (Windows 7, Office 2010) hanno seguito una tempistica variabile tra sei e dodici mesi, man mano che i mirror CDN venivano ripuliti.

È dunque ragionevole supporre che il download di Windows 10 rimanga disponibile solo per un periodo limitato post‑2025. Chi desidera mantenerlo operativo fino al 2029‑2030 dovrebbe agire con largo anticipo.

Dove reperire l’ISO ufficiale oggi

Finché non verrà modificato, il modo più semplice resta la pagina “Download Windows 10” di Microsoft. Da lì puoi:

  1. scaricare direttamente l’immagine in formato .iso (se il sito rileva un sistema operativo non Windows);
  2. oppure utilizzare il Media Creation Tool per generare la ISO sul tuo PC.

Per completezza, segnaliamo altri canali legittimi (ancora operativi al momento della stesura):

  • Visual Studio Subscriptions (ex MSDN): offre ISO dettagliate per tutte le versioni LTSC e retail;
  • TechBench/Software Download: directory non pubblicizzate che in passato hanno ospitato build consumer multilanguage.

Anche questi portali potrebbero essere adeguati o chiusi senza preavviso, motivo in più per salvare fin d’ora le immagini necessarie.

Come scaricare in modo corretto

Per garantire l’integrità dell’immagine e prevenire errori futuri:

  1. Scarica la ISO per tutte le architetture (x64, eventualmente x86 per hardware legacy) e per le lingue di cui potresti avere bisogno.
  2. Calcola l’hash SHA‑256 con uno strumento come Get-FileHash in PowerShell o utility dedicate (HashCalc, 7‑Zip, shasum su macOS/Linux).
  3. Annota l’hash in un file di testo firmato digitalmente, così da poterlo confrontare in futuro.
  4. Masterizza la ISO su un supporto affidabile (DVD‑R di qualità) o, meglio, copia su più unità flash e SSD esterne.

Strategie di archiviazione a prova di tempo

Affidarsi a un singolo disco non basta. Integra le seguenti tecniche:

  • Redundancy offline: conserva almeno due copie su supporti fisici differenti (SSD NVMe in box USB‑C e pen‑drive industriali).
  • Backup online cifrato: carica le ISO in un cloud privato (Nextcloud, OneDrive, Google Drive) dopo averle protette con 7‑Zip AES‑256 o VeraCrypt.
  • Testing periodico: una volta all’anno verifica che ogni copia si monti in un hypervisor (Hyper‑V, VirtualBox) ed esegui un boot‑test.

Mantenere il sistema sicuro dopo il 2025

Scaricare l’ISO è solo la prima metà del lavoro: occorre un piano di aggiornamento.

Extended Security Updates (ESU)

Microsoft offrirà tre anni aggiuntivi di patch (fino a ottobre 2028) dietro abbonamento annuale. Rispetto al programma Windows 7, stavolta l’acquisto sarà consentito anche agli utenti privati. I costi previsti (indicativi):

AnnoPrezzo per PC Home/ProPrezzo per PC Enterprise
2025‑202650‑60 €40 € (volume)
2026‑2027100‑110 €80 € (volume)
2027‑2028200‑220 €160 € (volume)

I prezzi raddoppiano ogni anno, incentivando la migrazione entro il terzo ciclo. Tuttavia, per chi intende fermarsi al 2028 con garanzia di patch ufficiali, l’ESU resta la scelta più lineare: installi semplici .msu, niente agent 0Patch e totale compatibilità con BitLocker, Defender, WSL2.

0Patch: le micro‑patch di terze parti

0Patch fornisce micropatch a caldo che risolvono vulnerabilità critiche senza bisogno di riavvio. Punti di forza:

  • copertura su Windows 10 Pro, Enterprise e LTSC anche oltre il 2028 (finché il prodotto resta commercialmente interessante);
  • applicazione selettiva su singoli processi: riduce il rischio di regressioni;
  • costi inferiori all’ESU (circa 25 € l’anno a postazione).

Controindicazioni: assenza di certificazione Microsoft, update talvolta in ritardo di qualche giorno sull’exploit disclosure, necessità di agente residente in RAM.

Preparare reinstallazioni future

Se il link ufficiale venisse rimosso dopo il 2025, avrai comunque due vie:

Copia locale: la ISO scaricata e archiviata garantisce installazioni offline, basta un supporto USB avviabile creato con Rufus o dism.

Canali legacy: abbonati Visual Studio potranno continuare a ottenere ISO anche dopo la rimozione pubblica; tuttavia non è saggio farvi affidamento, perché Microsoft potrebbe riordinare le vecchie build e limitare l’accesso.

Ricorda che l’attivazione avverrà comunque col tuo product key digitale (legato al firmware o sincronizzato con l’account Microsoft); non è correlata alla disponibilità dell’immagine sul portale.

Gestione dei driver per un decennio di vita

Anche se Windows 10 include un vasto catalogo di driver in‑box, alcune periferiche (Wi‑Fi, GPU, scanner) dipendono da package esterni che i costruttori smetteranno di aggiornare dopo il 2025. Ecco perché è prudente creare un archivio:

  1. scarica le ultime versioni firmate WHQL per chipset, rete cablata e wireless, audio HD, grafica integrata/dedicata;
  2. salvale in formato .cab o .exe in una cartella DriversWin10Final affiancata alle ISO;
  3. mantienile su un archivio offline e testale periodicamente in ambiente virtuale.

Per hardware datato, considera di esportare i driver installati con Dism /Online /Export-Driver /Destination:"X:\DriverBackup", così da poterli reimportare in seguito.

Esempio di flusso completo

Per riassumere, un utente che nel 2024 intende restare su Windows 10 fino al 2030 potrebbe seguire questa linea temporale:

  1. Novembre 2024: scaricare ISO 22H2 e calcolare hash.
  2. Febbraio 2025: testare installazione pulita in VM, aggiornare driver e creare backup di sistema.
  3. Ottobre 2025: applicare gli ultimi cumulative update ufficiali.
  4. Novembre 2025: acquistare primo anno di ESU oppure sottoscrivere 0Patch Pro.
  5. Ottobre 2027: riesaminare costi ESU terzo anno vs migrazione Linux/Win11.
  6. Gennaio 2029: valutare effettiva necessità di restare su Windows 10 (sicurezza, compatibilità software, normative).

Domande frequenti (FAQ)

L’ISO scaricata oggi funzionerà con le future ESU?

Sì. Le Extended Security Updates sono standard .msu o .cab e si applicano a qualunque installazione di Windows 10 22H2 con build base 19045, indipendentemente da quando è stata creata.

Posso installare Windows 10 su un nuovo PC dopo il 2025?

Finché il firmware supporta l’avvio in modalità legacy o UEFI con TPM 2.0 disabilitato, il setup procede senza restrizioni. L’attivazione richiede un’edizione retail, un contratto Volume o un prodotto digitale migrato dal vecchio hardware.

Il Media Creation Tool continuerà a funzionare?

Di solito, lo strumento smette di generare immagini quando i server non offrono più i file riferimento. Se il CDN viene depubblicato, il tool restituisce errore 0x80072F8F o 0x80042405. Da qui l’importanza di salvare la ISO prima.

Le patch 0Patch coprono anche i driver?

No, le micropatch si applicano al codice utente e kernel di Windows o a specifiche librerie. I driver restano responsabilità del fornitore o dell’amministratore di sistema.

Quanto è legale usare Windows 10 senza supporto?

È perfettamente conforme ai termini Microsoft: la fine del supporto riduce la sicurezza, ma non revoca la licenza. Le patch di terze parti non violano EULA, purché non modifichino il codice proprietario distribuito.

Tavola di buone pratiche

PassoAzioneMotivo
Scarica ora l’ISO e calcola l’hashPreleva l’immagine 22H2 da Microsoft e verifica SHA‑256Eviti di perdere l’ultima build ufficiale o di scaricare file corrotti
Salva copie offline e onlineSSD esterno, pen‑drive industriali, cloud cifratoTutela da guasti fisici, furti o ransomware
Archivia i driver criticiChipset, rete, GPU, periferiche legacyInstallazioni rapide anche a connessione Internet assente
Valuta ESU e 0PatchConfronta costi, durata, livello di fiduciaPianificazione finanziaria e operativa fino al 2028‑2030
Mantieni un’immagine di sistemaBackup completo via wbAdmin, Macrium, VeeamRipristino veloce in caso di crash, senza reinstallare

Conclusioni

Scaricare e custodire subito l’ISO di Windows 10 è l’unico modo per garantirsi la libertà di reinstallare il sistema dopo la fine del supporto. Con una strategia di backup multipla, un archivio di driver e un piano per ricevere patch (ESU o 0Patch), puoi continuare a usare il tuo attuale PC in modo sicuro ed economico fino al 2030. Non aspettare l’ultimo momento: prendersi cura oggi delle proprie immagini di installazione equivale a risparmiare tempo, denaro e stress domani.

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