Stanno circolando e‑mail che sembrano provenire da indirizzi del tipo nome@engagement.microsoft.com e che annunciano addebiti o violazioni dell’account. Nella quasi totalità dei casi si tratta di phishing. Di seguito trovi segnali, verifiche e procedure passo‑passo per proteggerti e per informare correttamente il tuo team.
E‑mail da @engagement.microsoft.com che annunciano addebiti o violazioni: perché è (quasi sempre) phishing
Negli ultimi mesi si è diffusa una campagna che sfrutta mittenti mascherati come charl…@engagement.microsoft.com
, MicrosoftTeam <…@engagement.microsoft.com>
o Copilot…@engagement.microsoft.com
. Il testo tipico:
- annuncia un addebito elevato (es. “321 USD per Microsoft 365”, “Costo Azure dalla Nigeria”);
- sostiene che l’account sia compromesso o “in sospeso”;
- chiede di telefonare a un numero verde o di cliccare un link per “verificare l’identità”.
Questi elementi — nome di persona nel mittente, pressione a chiamare, cifre anomale, urgenza artificiale — sono segnali classici di phishing. L’obiettivo è spingerti a condividere credenziali o a installare software indesiderato (remote control, estensioni, malware) fingendo assistenza Microsoft.
Come appare il messaggio: esempi e indizi visivi
Ecco come si presentano spesso queste e‑mail (testi sintetici ricostruiti a fini didattici):
- Oggetto: “URGENTE: Addebito Microsoft 365 di 321 USD confermato”
- Anteprima: “Abbiamo rilevato attività insolita sul tuo account. Per evitare il blocco, chiama il nostro numero gratuito entro 15 minuti”
- Corpo: “La tua sottoscrizione è passata a Microsoft 365 Pro. Chiama 800‑XXX‑XXX o premi qui per annullare”
Noterai spesso:
- Formattazione aggressiva (rosso, maiuscole, countdown);
- Link mascherati tramite short‑URL o domini che imitano Microsoft (es. micr0soft‑verify[.]xyz);
- Allegati HTML/HTM o PDF con pulsanti “Conferma/Annulla”.
Soluzione rapida: cosa fare subito
Segui questi passaggi nell’ordine. Sono pensati per utenti finali e help desk.
Passo | Azione pratica | Perché è utile |
---|---|---|
Non interagire | Non rispondere, non telefonare, non cliccare link o allegati. | Evita installazioni di malware o furti di credenziali. |
Verificare attività account | Apri il browser e digita https://account.live.com/Activity (o account.microsoft.com ) per controllare accessi, ordini e pagamenti. | Confermi se esistono davvero accessi o acquisti sospetti. |
Rafforzare la sicurezza | Cambia subito la password con una frase lunga e unica. Abilita la verifica in due passaggi (MFA) con Microsoft Authenticator. In Outlook Web disattiva Inoltro automatico (⚙ > Posta > Inoltro). | Riduce drasticamente il rischio di accessi non autorizzati. |
Analizzare l’header (facoltativo) | Apri le intestazioni complete: spesso i relay provengono da domini terzi (es. reti canadesi o server non correlati a Microsoft). | Conferma spoofing o instradamento sospetto. |
Segnalare | Inoltra come allegato a phish@office365.microsoft.com o report@phishing.gov (se applicabile nel tuo Paese). Poi elimina la mail. | Aiuta i team anti‑abuso a bloccare la campagna. |
Guida passo‑passo per utenti e help desk
Controllo di sicurezza dell’account Microsoft
- Apri una scheda del browser e digita manualmente l’indirizzo
https://account.live.com/Activity
oppureaccount.microsoft.com
. - Accedi solo inserendo le credenziali nel portale ufficiale: non usare link o moduli ricevuti via e‑mail.
- Nel pannello Attività, verifica:
- orari e geolocalizzazione degli accessi;
- metodo di pagamento registrato, fatture e ordini recenti;
- dispositivi attendibili e sessioni attive.
- Se trovi anomalie:
- esegui Sign‑out da tutti i dispositivi;
- cambia password subito con una passphrase (almeno 14 caratteri, “tre‑parole‑che‑ricordi” + separatori);
- attiva MFA (Microsoft Authenticator con notifica push numero‑matching);
- rivedi indirizzi di recupero e chiavi di sicurezza.
Outlook Web: disabilita inoltri e regole sospette
- Apri le Impostazioni (icona ⚙), cerca Posta > Inoltro e assicurati che l’inoltro automatico sia disattivato.
- Vai su Regole (Posta > Regole) e rimuovi eventuali regole che:
- spostano messaggi in cartelle nascoste (es. RSS, Posta indesiderata, Archivio);
- inoltrano all’esterno (es. Gmail, Proton, domini sconosciuti);
- marcano come “letto” o “elimina” in automatico comunicazioni di sicurezza.
Come segnalare correttamente il phishing
- Outlook Desktop: apri il messaggio > Altro > Inoltra come allegato e invia a
phish@office365.microsoft.com
. In alternativa usa il componente aggiuntivo Segnala messaggio se presente. - Outlook sul Web: seleziona il messaggio > Altro (•••) > Segnala > Phishing.
- Autorità: se previsto, inoltra anche a
report@phishing.gov
o alla tua autorità nazionale (es. Polizia Postale).
Come distinguere una comunicazione autentica da Microsoft
Caratteristica | Comunicazione autentica | Phishing (esempio del caso) |
---|---|---|
Mittente | Alias generico (es. microsoftaccount‑security@noreply.microsoft.com ) | Nome di persona o marchio (“Charlotte”, “Copilot”) + @engagement.microsoft.com |
Tono | Informativo, privo di urgenza estrema | “URGENTE/Action required” in maiuscolo, minacce di blocco |
Modalità pagamento | Gestione esclusiva da portale ufficiale; mai richiesta telefonica | Numero verde esterno, richiesta dati al telefono |
Link | Domini .microsoft.com con HTTPS e certificato valido | Short‑URL o domini simili (es. micr0soft‑verify[.]xyz) |
Reply‑To | Allineato al mittente e al dominio Microsoft | Indirizzo di risposta diverso (es. provider gratuito o dominio sconosciuto) |
Allegati | Rari, principalmente fatture su portale | HTML/HTM o PDF con pulsanti “Conferma/Annulla” |
Nota importante: engagement.microsoft.com
è un dominio reale usato per inviti a webinar/eventi marketing; non viene utilizzato per allarmi di sicurezza o fatturazione. Proprio per questo è sfruttato dai criminali per creare confusione.
Analisi tecnica (facoltativa): leggere le intestazioni
Se hai competenze tecniche, apri le intestazioni complete (header). Gli elementi da osservare:
- Received: catena dei server SMTP attraversati. Relay inattesi o extra‑UE possono indicare spoofing.
- SPF: pass/fail/softfail rispetto al dominio dichiarato.
- DKIM: firma crittografica del dominio (fail o assente è sospetto).
- DMARC: policy del dominio su allineamento SPF/DKIM (none/quarantine/reject).
Esempio didattico (semplificato):
Received: from unknown (HELO mail-abc.net) [203.0.113.24] by mx.example.org with ESMTPS id 12345 Authentication-Results: mx.example.org; spf=fail smtp.mailfrom=copilot@engagement.microsoft.com; dkim=fail header.d=engagement.microsoft.com; dmarc=fail (p=reject) header.from=engagement.microsoft.com Reply-To: refund-desk@free-mail.example
La combinazione spf=fail, dkim=fail e Reply‑To incongruente è tipica delle campagne fraudolente.
Sicurezza preventiva: ridurre il rischio prima che accada
Buone pratiche per tutti gli utenti
- Usa password uniche e lunghe; gestiscile con un password manager affidabile.
- Abilita sempre la MFA (preferibilmente notifiche push con numero da confermare, non SMS).
- Non condividere codici di sicurezza o OTP con nessuno, nemmeno con chi si presenta come “supporto Microsoft”.
- Disabilita l’inoltro automatico verso caselle personali non necessarie.
- Installa aggiornamenti di sistema e di Office/Outlook appena disponibili.
Indicazioni per amministratori IT (Microsoft 365)
- Politiche anti‑phishing in Microsoft Defender for Office 365 (impersonation protection su domini e top executives).
- Safe Links e Safe Attachments abilitati sulle caselle ad alto rischio.
- Blocca l’inoltro esterno a livello di tenant salvo eccezioni documentate.
- SPF, DKIM, DMARC correttamente configurati per i domini aziendali, con DMARC in quarantine o reject dopo fase di monitoraggio.
- Mail flow rules per avvisare quando il display name coincide con brand noti (Microsoft, Copilot, Support) ma il dominio non è Microsoft.
- Awareness: campagne di formazione periodiche con simulazioni realistiche (ma etiche).
Workflow operativo per il service desk
- Classificazione: se il messaggio chiede di chiamare o contiene importi anomali → segnala come phishing (no interazione).
- Controlli utente: verifica MFA attiva, reset password, sessioni e dispositivi.
- Controlli mailbox: inoltri e regole, deleghe, cartelle nascoste.
- Raccolta evidenze: header completi e screenshot (senza dati sensibili) per eventuale denuncia.
- Comunicazione: invia all’utente un riepilogo su cosa è stato fatto e come prevenire nuovi tentativi.
Template pronto all’uso: risposta all’utente
Copia/incolla e personalizza questo messaggio:
Oggetto: Esito verifica – e‑mail sospetta su addebito Microsoft Ciao [Nome], l’e‑mail che hai ricevuto è parte di una campagna di phishing che imita Microsoft. Non interagire con il mittente, non chiamare numeri indicati. Abbiamo eseguito: * Reset password e verifica MFA * Controllo regole/inoltri in Outlook * Verifica attività su account.microsoft.com Ti ricordiamo di accedere sempre ai portali ufficiali digitando l’indirizzo a mano (es. [https://account.live.com/Activity](https://account.live.com/Activity)) e di segnalarci eventuali nuovi tentativi. Grazie, [IT / Help Desk]
Domande frequenti (FAQ)
Perché vedo un dominio “Microsoft” ma la mail è falsa?
Gli attaccanti sfruttano display name fuorvianti o inoltrano via servizi legittimi compromessi. Il dominio engagement.microsoft.com
è reale per inviti marketing, ma non per addebiti o allarmi. Il contesto e i dettagli tecnici (SPF/DKIM/DMARC) svelano l’inganno.
Ho chiamato il numero e mi hanno chiesto di installare un programma di assistenza remota. Che faccio?
Disinstalla subito qualsiasi software remoto installato, scollega temporaneamente il PC da Internet, esegui una scansione completa con l’antivirus e contatta l’help desk. Cambia tutte le password accedendo dai portali ufficiali.
Vedo un addebito sulla carta: è vero?
Se la banca segnala movimenti anomali, contattala solo attraverso i canali ufficiali (numero sul retro della carta o app). Non usare numeri forniti via e‑mail.
Posso fidarmi degli allegati PDF?
Un PDF può contenere link o script. Aprilo solo se proviene da una fonte certa e verificata; in caso di dubbi, non aprirlo e segnala.
Checklist rapida (da stampare)
- Il mittente è “nome di persona” +
@engagement.microsoft.com
→ rosso. - Chiede di chiamare o pagare subito → rosso.
- Importi alti o location insolite (Nigeria, ecc.) → rosso.
- Link abbreviati o domini che imitano Microsoft → rosso.
- Verifica sempre su
account.microsoft.com
ohttps://account.live.com/Activity
digitando a mano. - Attiva MFA, cambia password, controlla regole/inoltri.
- Segnala a
phish@office365.microsoft.com
e, se previsto, all’autorità competente.
Informazioni aggiuntive utili
engagement.microsoft.com
è reale ma destinato a inviti/eventi marketing; non è usato per fatture né per allarmi di sicurezza.- Copilot, Outlook e altri servizi si aggiornano automaticamente: non serve “pagare” manualmente via e‑mail per versioni “Pro”.
- Per addebiti sospetti sulla carta, contatta la banca esclusivamente dai canali ufficiali (numero sul retro della carta/app).
- Conserva screenshot ed e‑mail integrate (inoltro come allegato) per eventuali segnalazioni alle autorità.
Approfondimento: perché il trucco del “numero verde” funziona
Il social engineering sfrutta il time pressure: l’utente, spaventato dall’addebito, chiama subito. All’altro capo, operatori fingono di “stornare” il pagamento chiedendo credenziali, codici MFA o l’installazione di strumenti di controllo remoto. Una volta ottenuto l’accesso, gli attaccanti:
- prendono possesso della casella (inserendo regole nascoste e inoltri);
- intercettano conversazioni con fornitori per business email compromise (BEC);
- propagano l’attacco ad altri colleghi o partner.
Riconoscere e interrompere la catena (non chiamare, non cliccare) è la difesa più efficace.
Se hai già cliccato o inserito le credenziali
- Cambia subito la password da portale ufficiale e disconnetti tutte le sessioni.
- Abilita/rafforza MFA (Authenticator con numero abbinato, backup codes in luogo sicuro).
- Controlla regole e inoltri in Outlook; rimuovi qualsiasi forward esterno non autorizzato.
- Avvisa l’IT: fornisci orario del clic, URL visitati, dispositivi coinvolti.
- Scansione antimalware del dispositivo e verifica di estensioni del browser installate di recente.
Riassunto lampo
- È phishing: elimina e‑mail che pretendono pagamenti o conferme via telefono.
- Verifica l’account dal portale ufficiale, non dal link fornito.
- Proteggiti con password forte, MFA e disattivazione degli inoltri.
- Segnala il messaggio a Microsoft/autorità e poi eliminalo.
Conclusioni
Le campagne che sfruttano @engagement.microsoft.com
puntano a spaventarti con addebiti fittizi e urgenza. La strategia vincente è semplice: non interagire, verificare autonomamente dagli indirizzi ufficiali digitati a mano, rafforzare il tuo account (password + MFA) e segnalare l’episodio. Con queste misure blocchi l’attacco sul nascere e contribuisci a proteggere tutta l’organizzazione.