Ricevi e‑mail con oggetto “Hello pervert, I’ve been hacked” che sembrano partire dal tuo stesso indirizzo Outlook/Hotmail? È una classica sextortion basata su spoofing. Qui trovi diagnosi rapida, passaggi concreti e misure preventive per mettere al sicuro account e dispositivi.
Cos’è la truffa “Hello pervert, I’ve been hacked” (phishing/sextortion) e perché funziona
Questa campagna di ricatto via e‑mail sfrutta paura e imbarazzo per spingerti a pagare in criptovalute. Il messaggio finge di provenire dal tuo stesso indirizzo (ad esempio tuonome@outlook.com) e afferma che il tuo PC o smartphone è stato hackerato, che la webcam ti ha “ripreso” e che condivideranno video e contatti se non paghi. Per sembrare credibile cita spesso termini ad effetto (es. “Pegasus”, “spyware militare”, “ho violato i tuoi social”, “ho tutte le foto”) e può includere una password vecchia comparsa in qualche data‑breach pubblico: l’obiettivo è solo spaventarti.
Alcuni segnali ricorrenti:
- Mittente visualizzato come te stesso, ma nessuna copia in Posta inviata.
- Messaggio in Posta indesiderata/Junk già all’arrivo: i filtri lo hanno classificato come sospetto.
- Notifiche di accessi falliti allo storico dell’account: qualcuno prova password trovate online, non è prova di violazione riuscita.
- Toni intimidatori e scadenze irreali (“24 ore o invierò tutto”); richieste di pagamento in cripto; minacce generiche.
- Avatar o foto del profilo “agganciati” al messaggio: è solo l’app di posta che abbina l’immagine al tuo indirizzo, non una prova di accesso.
Come riconoscerla a colpo d’occhio
- Da: il campo “From” può essere falsificato (spoofing). Senza un invio reale dal tuo account, non troverai il messaggio tra la tua Posta inviata.
- Testo copia‑incolla: molti messaggi sono traduzioni automatiche con errori grammaticali o frasi standard.
- Timer e minacce: conti alla rovescia o “ho già informato i tuoi contatti” sono bluff; il mittente non sa chi sei, invia a liste enormi.
- Prove tecniche vaghe: citazioni di spyware famosi o “server compromessi” senza dettagli concreti e verificabili.
Diagnosi tecnica: perché nella quasi totalità dei casi non sei stato violato
Queste e‑mail sono spoofate: il mittente impostato nel campo “From” non coincide con chi ha davvero inviato il messaggio. Le intestazioni di autenticazione (SPF, DKIM, DMARC) risultano spesso fail o none. In parole semplici:
- SPF (Sender Policy Framework) indica se il server che ha spedito l’e‑mail è autorizzato dal dominio del mittente.
- DKIM usa una firma crittografica per garantire che il contenuto non sia stato alterato e provenga dal dominio legittimo.
- DMARC dice ai destinatari come trattare le e‑mail che falliscono SPF o DKIM (ad esempio: mettile in spam o rifiutale).
Quando uno o più di questi controlli falliscono e il messaggio finisce in Junk, è un fortissimo indicatore di falsificazione. Gli accessi falliti che vedi nello storico dell’account, inoltre, nascono da credential stuffing: malintenzionati provano password rubate in vecchi incidenti (es. social o servizi di ticketing) sperando che tu le riutilizzi anche su Outlook/Hotmail. Fallimenti ripetuti non sono prova di intrusione riuscita.
Quando la compromissione è reale (caso raro)
Preoccupati davvero se entrambi i seguenti elementi sono veri:
- Il messaggio compare anche in Posta inviata del tuo account.
- Nella pagina “Attività recente” vedi un login riuscito da posizione/IP o dispositivo che non riconosci.
Altri segnali: regole di inoltro o risposte automatiche create da terzi, app collegate che non riconosci, contenuti OneDrive o social effettivamente sottratti. In questi rari casi, agisci con la procedura d’emergenza che trovi più sotto.
Soluzione rapida (checklist operativo)
Passo | Perché farlo | Quando |
---|---|---|
1. Elimina l’e‑mail e non rispondere né cliccare link/allegati; segnala come phishing in Outlook | Evita conferme al truffatore e rischio malware | Subito |
2. Cambia la password (unica, lunga, tipo passphrase) | Invalida eventuali credenziali esposte | Subito |
3. Attiva 2FA/Authenticator o password‑less | Blocca futuri tentativi anche se la password trapela | Subito |
4. Controlla “Attività recente” dell’account Microsoft | Verifica login sospetti e revoca accessi | Subito |
5. Rivedi opzioni di recupero e regole di inoltro | Impedisce dirottamenti e persistenza | Entro poche ore |
6. Esegui scansione antivirus completa (meglio offline) | Esclude malware residente | Entro la giornata |
7. Verifica se la tua e‑mail compare in data‑breach con servizi affidabili | Capisci l’origine dei tentativi e rinnovi password riusate | Con calma, poi periodicamente |
Passaggi guidati con istruzioni concrete
Segnala il messaggio come phishing in Outlook
- Outlook sul Web: apri il messaggio → Alt → Segnala → Phishing → conferma.
- Outlook per Windows/Mac: nella scheda Home usa il pulsante Segnala messaggio → Phishing.
- Perché: aiuti i filtri a riconoscere future varianti e impedisci l’interazione accidentale.
Cambia subito la password del tuo account Microsoft
- Usa una passphrase lunga (almeno 14–16 caratteri) composta da parole casuali + separatori. Esempio: pianeta‑molecola‑vento‑42!
- Evita riutilizzi: ogni servizio deve avere una password unica. Se in dubbio, cambiale anche su altri servizi dove usavi la stessa o simile.
- Memorizzazione: usa un password manager affidabile per generare e conservare credenziali robuste.
Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA) o l’accesso password‑less
- App Authenticator: preferibile a SMS (più sicura contro SIM swap). Abilita notifiche di approvazione o codici TOTP.
- Opzioni password‑less: abilita “Accedi senza password” con app Authenticator, passkey, Windows Hello o chiave di sicurezza.
- Backup: configura metodi secondari e conserva i codici di recupero in luogo sicuro.
Controlla l’Attività recente e revoca sessioni sospette
- Accedi all’area Sicurezza del tuo account Microsoft e apri la sezione Attività recente.
- Controlla gli eventi: accessi riusciti/negati, disconnessioni, modifiche. Non riconosci un login riuscito? Selezionalo e proteggi l’account seguendo il percorso guidato.
- Revoca dispositivi e sessioni attive che non riconosci; forza il logout globale se disponibile.
Rivedi opzioni di recupero e regole di inoltro in Outlook
- Dati di recupero: verifica e aggiorna numero di telefono, e‑mail alternativa, codici di recupero.
- Inoltro: in Impostazioni → Posta → Inoltro verifica che non ci siano inoltri automatici verso indirizzi esterni.
- Regole: in Impostazioni → Posta → Regole elimina regole sconosciute (tipiche: spostano e‑mail in cartelle nascoste o inoltrano copie).
- Risposte automatiche: controlla che non siano state impostate risposte con link malevoli.
- App collegate: rimuovi applicazioni e componenti aggiuntivi che non riconosci.
Esegui una scansione antivirus approfondita
- Windows: apri Sicurezza di Windows → Protezione da virus e minacce → Opzioni di analisi → Analisi completa o Analisi di Microsoft Defender offline.
- macOS e Linux: usa una soluzione antimalware affidabile e aggiornata; scansiona l’intero disco.
- Durante la scansione, chiudi i browser e scollega supporti esterni per aumentare l’efficacia.
Verifica la tua e‑mail nei data‑breach
- Usa un servizio autorevole di monitoraggio violazioni per sapere se il tuo indirizzo è comparso in liste rubate.
- Se la password esposta coincide (o assomiglia) a quella usata per Microsoft, cambiala subito ovunque fosse riutilizzata.
- Attiva avvisi di nuove violazioni quando disponibili.
Approfondimenti utili e miti da sfatare
- Avatar che compare anche nel messaggio “del hacker”: l’app di posta mostra la tua immagine profilo quando incontra il tuo indirizzo. Non prova alcun accesso.
- Pegasus & spyware “militari”: infezioni reali richiedono catene d’attacco sofisticate e bersagli mirati, non e‑mail generiche spoofate.
- Se la mail è finita in Junk: lasciala lì; segnalandola come phishing migliori i filtri per tutti.
- Timer e ricatti: sono tattiche psicologiche. Non pagare, non rispondere, non interagire.
Come leggere le intestazioni del messaggio (SPF, DKIM, DMARC)
Se vuoi verificare da solo, apri le intestazioni complete del messaggio (“Visualizza origine messaggio” in Outlook sul Web, “File → Proprietà → Intestazioni Internet” in Outlook per desktop). Cerca queste righe:
Authentication-Results: spf=fail (sender IP 198.51.100.25) smtp.mailfrom=esempio.com;
dkim=none (no signature);
dmarc=fail (p=reject)
Return-Path: <qualcuno@esempio.com>
From: IlTuoNome <tuonome@outlook.com>
Received: from mail.esempio.com (198.51.100.25)
Interpretazione rapida:
- spf=fail + dkim=none + dmarc=fail → invio non autorizzato a nome del tuo indirizzo: spoofing.
- Se vedi spf=pass o dkim=pass per il tuo dominio e il messaggio è anche in Posta inviata, indaga subito perché potrebbe esserci stato un accesso reale.
Quando preoccuparsi davvero e cosa fare
- Mail presente in Posta inviata e login riuscito sconosciuto nella cronologia: compromissione probabile.
- Regole di inoltro/filtri creati da terzi: segno di persistenza del truffatore.
- Contenuti OneDrive o social realmente sottratti.
Azioni immediate extra (oltre alla checklist):
- Revoca tutte le sessioni e forza la disconnessione da ogni dispositivo.
- Reimposta password di servizi collegati (OneDrive, Teams, Xbox, Skype, social) e abilita 2FA ovunque.
- Analisi completa dei dispositivi (inclusi smartphone) e aggiornamento di sistema/driver.
- Contatta il supporto Microsoft se noti attività persistente che non riesci a bloccare.
- Valuta un blocco crediti se sono circolati dati personali sensibili.
Domande frequenti (FAQ)
Se pago, smettono? No. Il pagamento conferma che l’indirizzo è “reattivo” e può generare nuove richieste.
Possono davvero avermi registrato dalla webcam? È estremamente improbabile in questo scenario. Senza malware installato (che la scansione antivirus aiuterebbe a scovare) non possono registrarti. Se vuoi ulteriore tranquillità, copri la webcam quando non la usi.
Perché l’e‑mail sembra inviata da me? Perché il campo “From” si può falsificare. Senza accesso al tuo account, il messaggio non appare in Posta inviata.
Perché vedo tentativi di accesso falliti? È credential stuffing: provano vecchie password rubate. Con password unica e 2FA questi tentativi non portano a nulla.
Il mio avatar nell’e‑mail prova che mi hanno violato? No. Il client di posta associa la tua immagine al tuo indirizzo; è un comportamento locale dell’app.
Devo cambiare indirizzo e‑mail? Non necessario. Migliora igiene di sicurezza (password uniche, 2FA, filtri) e segnala il phishing. Cambia indirizzo solo se ricevi ondate ingestibili o per motivi organizzativi.
È il caso di andare alla polizia? Se ricevi minacce specifiche, stalking o contenuti illegali, sì: conserva le prove (intestazioni incluse) e segnala alle autorità competenti.
Indicatori → significato → azioni consigliate
Indicatore | Significato | Azione |
---|---|---|
Mail spoofata, non in Posta inviata | Frode senza accesso al tuo account | Elimina, segnala phishing, nessun pagamento |
Login falliti multipli | Prove da elenchi rubati | Cambia password, abilita 2FA |
SPF/DKIM/DMARC: fail/none | Autenticazione fallita | Considera l’e‑mail falsificata |
Mail in Posta inviata + login riuscito sconosciuto | Compromissione probabile | Procedura d’emergenza, revoca sessioni, reset credenziali |
Regole di inoltro/filtri inattesi | Persistenza del truffatore | Elimina regole, cambia password, 2FA |
Buone prassi preventive (che funzionano davvero)
- Password diverse per ogni servizio, memorizzate con un password manager.
- 2FA ovunque: preferisci app Authenticator o passkey rispetto agli SMS.
- Aggiornamenti tempestivi di sistema operativo, browser, suite Office e applicazioni.
- Diffida dell’urgenza e delle minacce emotive: sono segnali tipici di phishing.
- Segnala sempre il phishing in Outlook (Alt → Segnala → Phishing): aiuta tutti.
- Forma famiglia e colleghi: meno persone cadono, meno redditizia sarà la truffa.
- Limita l’esposizione pubblica dei contatti e delle informazioni personali (es. profili social).
Procedura d’emergenza in caso di compromissione confermata
- Isola i dispositivi dalla rete se sospetti malware.
- Reimposta la password del tuo account Microsoft da un dispositivo pulito.
- Abilita 2FA/password‑less se non era già attiva.
- Revoca tutte le sessioni e rimuovi dispositivi/app collegate sconosciute.
- Controlla regole e inoltri; elimina tutto ciò che non riconosci.
- Scansiona a fondo tutti i device (inclusi smartphone).
- Reimposta le password dei servizi collegati e verifica attività su OneDrive/Outlook/Calendar/Teams.
- Monitora per alcuni giorni eventuali nuove notifiche di accesso.
Per team IT e amministratori (bonus)
- Blocco del display name impersonation e criteri anti‑spoofing lato tenant.
- DMARC enforcement per domini di brand (p=quarantine/reject) e monitoraggio dei report aggregate.
- Alert su regole di inoltro esterno e creazione automatica di ticket quando rilevate.
- Distribuzione del pulsante “Segnala Phishing” in Outlook, con formazione periodica.
- Conditional Access e protezione dell’identità: MFA obbligatoria, sign‑in risk e location policies.
Sintesi finale
La mail con oggetto “Hello pervert, I’ve been hacked” è quasi sempre uno spoof: il tuo account non è stato violato. Cestina il messaggio, non pagare, cambia password, attiva 2FA e rivedi le impostazioni di sicurezza. Con buone abitudini e dispositivi aggiornati, il rischio si riduce drasticamente.
Checklist stampabile (in breve)
- Elimina e segnala il messaggio come phishing.
- Cambia la password (unica e lunga) e abilita 2FA.
- Controlla Attività recente; revoca sessioni sconosciute.
- Rimuovi inoltri/regole sospette; verifica dati di recupero.
- Esegui scansione antivirus completa/offline.
- Controlla se la tua e‑mail è in data‑breach; aggiorna password riusate.
- Forma familiari e colleghi su come riconoscere la truffa.